Tecnologia

eBay e Stripe abbandonano Libra, la cryptomoneta di Facebook è sempre più isolata

eBay e la società di pagamenti online Stripe hanno deciso di chiamarsi fuori dal progetto Libra di Facebook. Seguono l'analoga decisione di Paypal, MasterCard e Visa. La cryptomomenta di Mark Zuckerberg rischia di essere un buco nell'acqua.

Libra, la criptomoneta di Facebook annunciata di gran carriera a giugno, che avrebbe potuto rendere superflue le banche, sta traballando sempre di più. Pochi giorni fa si erano chiamate fuori Paypal, Mastercard e Visa. Da sole erano già un duro colpo da assorbire. Adesso anche eBay e Stripe si sono unite alla schiera delle aziende che abbandonano.

Un portavoce di eBay ha spiegato che: “rispettiamo la visione della Libra Association. eBay ha però deciso di non voler andare avanti come membro fondatore. Al momento siamo concentrati a gestire l’esperienza dei nostri clienti sui pagamenti”. Sulla stessa linea la società di pagamento Stripe: “la nostra missione è sostenere i progetti che puntano a rendere il commercio online più accessibile per la gente. Libra ha questo potenziale. Seguiremo i suoi progressi da vicino e resteremo aperti a lavorare con Libra Association in una fase successiva”.

La lista delle aziende sostenitrici è ancora lunga, basta dare un’occhiata all’immagine ufficiale pubblicata da Facebook a suo tempo per farsene un’idea. Il problema è capire fin dove arriverà l’effetto domino che si è innescato. È stato scatenato dalle forti critiche arrivate sia dagli Stati Uniti sia dall’Europa. Il Presidente Trump a luglio l’ha bollata come “poco affidabile“. I ministri delle Finanze riuniti al G7 si sono detti preoccupati e hanno espresso “necessità di agire rapidamente” per scongiurare rischi tecnici e politici. Fra le preoccupazioni, quelle legate al fatto che valute senza controllo possano aumentare il riciclaggio o il finanziamento al terrorismo. >L’ondata di critiche ha avuto effetto, i sostenitori che hanno abbandonato il progetto sono già cinque. Oggi è atteso un incontro della Libra Association a Ginevra, il 23 ottobre ci sarà l’audizione di Zuckerberg al Congresso in cui dovrà rispondere alle domande, appunto, sulla sua criptovaluta. Il manager dovrà presentarsi in entrambi i casi con le armi un po’ meno affilate viste le defezioni, e con la consapevolezza che la sua idea possa naufragare. O meglio, che Libra possa esistere, ma come una normale valuta digitale con una limitata capacità di affermarsi. Non come una moneta capace di rivoluzionare i pagamenti digitali in tutto il mondo e di aggirare gli intermediari bancari.

Non resta che attendere. Certo, la partenza sembra tutta in salita.