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Guerra in Siria, i calciatori turchi festeggiano la vittoria con il saluto militare pro Erdogan

I giocatori della nazionale hanno esultato durante la partita contro l'Albania mettendosi sull'attenti e facendo il saluto militare: tra loro anche Calhanoglu e Demiral. Fanno discutere anche le prese di posizione sui social network del difensore juventino e del romanista Cengiz Under

Il calcio turco sostiene l’attacco in Siria. Almeno i membri della nazionale che hanno festeggiato la vittoria contro l’Albania, nella partita valida per le qualificazioni agli Europei 2020, schierandosi sull’attenti e facendo un saluto militare davanti alla loro tifoseria subito dopo il gol decisivo segnato da Tosun al 90esimo. Il gesto dei padroni di casa non è passato inosservato, così come il suo messaggio: la squadra di Şenol Güneş ha voluto pubblicamente sostenere l’attacco in Siria contro i curdi ordinato dal governo di Erdogan. Tra i protagonisti del saluto militare anche il centrocampista del Milan, Hakan Calhanoglu, e il difensore della Juventus, Merih Demiral.

Proprio il bianconero, così come l’ala della Roma Cengiz Under, erano già stato protagonisti di prese di posizione a favore dell’attacco turco sui social network, scatenando polemiche anche tra i loro tifosi. In un post su Twitter, Demiral ha definito l’attacco turco “un’operazione di pace“. Immediate le critiche: anche quella dell’ex capitano Claudio Marchisio che ha risposto pubblicando un tweet del giornalista Corrado Formigli contro l’occupazione turca: “I curdi sono gli eroi che hanno fermato l’Isis. Ora Erdogan occupa la loro terra. Possiamo voltarci dall’altra parte?”.


Ha fatto discutere anche il giallorosso Under: su Twitter ha pubblicato una foto che lo ritrae con la maglia del club giallorosso mentre esulta con il suo (solito) saluto militare dopo aver segnato. La foto risale a due anni fa, ma è stata postata nuovamente in queste ore dal calciatore con tre bandiere della Turchia e, dunque, interpretata da tutti come un messaggio di sostegno all’esercito turco. Un’interferenza tra i colori della Roma e le questioni geopolitiche che ha dato fastidio ha molti tifosi giallorossi.