Attualità

“Beppe Bigazzi non era intubato o gravemente malato ma si è lasciato morire. Al suo funerale c’erano 20 persone”

"La sua non era la cartella clinica di un malato terminale. Non lottava contro alcun male. Ha scelto di lasciarci in modo sereno", ha detto lo chef Paolo Tizzanini in un'intervista a Fanpage

“Beppe Bigazzi non era gravemente malato, com’è stato scritto“. A dirlo in un’intervista a Fanpage è lo chef Paolo Tizzanini, il primo ad annunciare sui social la morte dello storico personaggio televisivo per anni al fianco di Antonella Clerici a La Prova del Cuoco. Quando ha dato la notizia, Bigazzi era già morto da qualche giorno ma fino a quel momento nessuno aveva saputo nulla per volere dello stesso esperto di gastronomia, che, prima di spegnersi, aveva chiesto venisse mantenuto il riservo. Anche per questo al suo funerale c’erano solo 20 persone, tra cui appunto lo stesso Tizzanini.

“Giuseppina mi aveva detto che, per volontà di Beppe, non avremmo dovuto dire nulla agli amici prima delle esequie. Beppe ha voluto funerali privati e aveva disposto che vi partecipassero solo i figli, la moglie, altre poche persone, io e mia moglie Daniela. Nessun altro – ha spiegato Paolo Tizzanini -. Si era ritirato a vita privata dal momento in cui aveva deciso di chiudere con la televisione ma la sua mente è stata lucidissima fino all’ultimo giorno”.

Tizzanini ha voluto negare che Bigazzi fosse malato: “Aveva avuto un problema di salute di quelli che capitano a chi ha 80 anni ma l’aveva superato abbastanza bene. La mia impressione è che abbia voluto morire. Aveva smesso di mangiare – ha raccontato lo chef -. La sua non era la cartella clinica di un malato terminale. Non lottava contro alcun male. Ha scelto di lasciarci in modo sereno. Non era intubato o gravemente malato. È una persona che ha avuto il coraggio di decidere per se stesso fino all’ultimo e va rispettato anche per questo. Con la sua intelligenza e la sua saggezza, avrebbe potuto vivere fino a 200 anni. Ha scelto di andare via in maniera serena”.