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Russiagate, Palazzo Chigi: “Basta con falsità. Conte riferirà al Copasir nella massima trasparenza. Solo dopo ai media”

"Palazzo Chigi non intende assecondare le continue ricostruzioni" di stampa "che gettano discredito sulle nostre istituzioni e sui nostri Servizi". Nel giorno della nomina del leghista Raffaele Volpi alla guida del Copasir, palazzo Chigi fa sapere che il premier ha più volte ribadito l'intenzione di spiegare di fronte al comitato. Con la nomina del presidente, la convocazione del premier potrebbe ora essere fissata per la prossima settimana

Ricostruzioni fasulle, ai limiti del ridicolo, con tanto di nomi delle testate responsabili. Nel giorno della nomina del leghista Raffaele Volpi alla presidenza del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), fonti di Palazzo Chigi fanno filtrare parole molto nette sulla ridda di voci e retroscena che accompagnano il passaggio in Italia del ministro della Giustizia Usa William Barr e gli incontri con gli 007 italiani sul caso Mifsud, il professore della Link University al centro del Russiagate che coinvolge il presidente Usa Donald Trump.

“In questi giorni – si legge – sulle pagine dei quotidiani si continuano a leggere molteplici ricostruzioni e retroscena che coinvolgono la figura del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e la nostra intelligence. Si tratta di ricostruzioni nella maggior parte dei casi destituite di fondamento”. Da ultimo, continua il testo “quella apparsa oggi sul Messaggero secondo cui Palazzo Chigi avrebbe informato il Quirinale in merito alle presunte richieste giunte all’Italia dall’Amministrazione Usa sul caso Russiagate”. E falsa, ai limiti del ridicolo, “quella apparsa sempre oggi su Repubblica, in cui vengono attribuiti al Presidente del Consiglio presunti virgolettati sulla figura del direttore del Dis Gennaro Vecchione, mai pronunciati, e in cui si parla di fantomatiche riunioni segrete tra Conte e Vecchione a Chigi. Circostanza, quest’ultima, che rasenta il ridicolo, in considerazione del fatto che periodicamente il premier riceve a Palazzo Chigi il direttore del Dis”.

Palazzo Chigi, insomma, seppure in via ufficiosa abbandona i toni morbidi per rivendicare la trasparenza dell’operato del presidente del Consiglio e l’intenzione, più volte ripetuta, di rendere conto di fronte al Copasir di quanto avvenuto nei mesi scorsi: “Ogni giorno – si legge ancora – la Presidenza del Consiglio sarebbe costretta a smentire numerosi articoli che – attraverso ricostruzioni fantasiose e spesso non verificate – veicolano notizie infondate, addirittura contradditorie rispetto a quelle pubblicate il giorno precedente, alimentando intorno a questa vicenda un clamore mediatico che genera disinformazione e getta discredito sulle nostre istituzioni, e che pertanto Palazzo Chigi non intende assecondare”. Al contrario, Conte rivendica l’atteggiamento fin qui tenuto: “Il Presidente del Consiglio ha già espresso in più occasioni la propria disponibilità a riferire al Copasir, nei tempi che lo stesso Comitato parlamentare riterrà opportuni. In quella occasione il Presidente del Consiglio, nella massima trasparenza, informerà il Copasir, e solo successivamente gli organi di informazione e l’opinione pubblica”.

I tempi, del resto, potrebbero essere chiariti già nei prossimi giorni dopo che l’organismo parlamentare ha eletto il successore di Lorenzo Guerini, divenuto ministro della Difesa del nuovo governo giallorosso. Al suo posto va l’ex sottosegretario leghista alla Difesa Raffale Volpi, eletto presidente con sei voti a favore, tre schede bianche e un voto per Elio Vito (Fi). I componenti del Copasir sono dieci e nella seduta di oggi l’organismo parlamentare era al completo. Lo scrutinio è segreto. La prossima settimana verrà fissato un ufficio di presidenza e, secondo le ricostruzioni, sarà calendarizzata l’audizione del premier Giuseppe Conte.

“Faremo un lavoro istituzionale”, ha detto Volpi ai cronisti subito dopo l’elezione. “Il Comitato rappresenta tutto il Parlamento e credo che la cosa migliore da fare sia prendere un posizione estremamente istituzionale nelle tradizione del comitato e cominciare a lavorare dalla prossima settimana insieme a tutti per vedere quali possono essere i calendari delle priorità”. E alla domanda se tra le priorità ci sia anche quella di sentire il presidente Giuseppe Conte, ha risposto: “Le priorità le decide il Comitato e nel momento in cui il Comitato avrà fatto un suo ordine del giorno, insieme a tutti i rappresentanti dei gruppi, contatteremo sicuramente la segreteria del presidente Conte e concorderemo con lui i tempi dovuti per questi incontri che sono così spesso sollecitati”.

Nella serata dell’8 ottobre il centrodestra ha trovato l’intesa sull’ex sottosegretario alla Difesa del governo gialloverde, ma poco prima del voto erano stati sollevati forti dubbi: nella maggioranza in tanti si sono detti perplessi di fronte all’ipotesi di affidare l’incarico a un membro del Carroccio, proprio mentre il partito è coinvolto nell’inchiesta sui presunti fondi russi. Malumori erano stati registrati anche tra i partiti che avevano già dato il via libera a Volpi: non solo dentro Fdi che aveva il candidato “naturale” nel vice presidente Adolfo Urso, ma anche dentro Forza Italia. E proprio fra gli azzurri non si era nascosta la possibilità che oggi potessero esserci delle sorprese durante il voto. A mettersi di traverso all’elezione di un esponente della Lega sarebbero stati soprattutto i 5 stelle. Per quanto il curricula del senatore del Carroccio sia specchiato, per i grillini la vicenda dei presunti fondi russi resta scivolosa e soprattutto mai chiarita dall’ex alleato di governo. E i dubbi sarebbero stati presto condivisi dai vertici dell’intera maggioranza. Tra le incognite c’era anche il voto di Italia Viva, il neo partito di Matteo Renzi, che nel Copasir conta un componente, Ernesto Magorno.

Volpi è nato a Pavia, ha 59 anni, ed è un leghista di lungo corso. Dopo esperienze sul territorio come consigliere comunale di Capriolo (Brescia), come consigliere di presidenza Multiutilities e nel cda di Acquirente unico, approda alla Camera nel 2008 quando viene eletto deputato tra le fila del Carroccio nella circoscrizione Lombardia 2. Nel 2013 è stato eletto al Senato, sempre con la Lega in Lombardia. Il 4 giugno 2014 è diventato segretario di presidenza del Senato per la Lega Nord, in sostituzione di Giacomo Stucchi, che si era dimesso per incompatibilità con l’elezione a presidente del Copasir. Il 15 luglio 2014 è entrato a far parte della delegazione bicamerale Nato. Alle politiche del 2018 è stato rieletto alla Camera nel collegio uninominale di Suzzara, sostenuto dalla coalizione di centrodestra in quota Lega. Il 12 giugno 2018 è diventato sottosegretario di Stato alla Difesa nel primo governo M5s-Lega di Giuseppe Conte.

Il presidente del Copasir di norma viene scelto tra i membri dell’opposizione a scrutinio segreto e per la sua elezione è necessaria la maggioranza assoluta dei componenti, ovvero sei voti. Se la prima votazione porta una fumata nera, si procede al ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti e, in caso di parità, è proclamato eletto il più anziano d’età. Il Copasir è composto per legge dal 50% da membri di maggioranza e dal 50% da parlamentari di opposizione.