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F35, “Conte ha confermato agli Usa l’impegno ad acquistarli”. Malumori M5s. Palazzo Chigi: “Rinegoziare? Il premier è d’accordo”

Un retroscena del Corriere della Sera agita gli ambienti parlamentari del Movimento: il premier avrebbe ribadito al segretario di Stato Mike Pompeo che gli ordini verranno confermati. "Stupore e un certo malessere". Ferrara, commissione Esteri: "Il M5s ha sempre criticato questo programma militare che, così com'è, ci indebiterebbe per almeno 50 miliardi di euro nei prossimi quarant'anni. Cittadini chiedono altro, non bombardieri"

“Giuseppe Conte si è impegnato con Mike Pompeo sul rispetto degli accordi presi sull’acquisto di 90 aerei F35″. Un retroscena del Corriere della Sera agita le acque in casa Movimento Cinque Stelle, perché da sempre gli aerei da guerra sono materia delicata in casa pentastellata. Così la ricostruzione del quotidiano di via Solferino riguardo il colloquio tra il premier e il segretario di Stato Usa sulla possibilità di via libera a una spesa prevista di circa 14 miliardi – con un “ritorno” parziale per l’industria italiana che produce le ali dei velivoli – starebbe provocando malumori tra gli eletti.

In ambienti parlamentari M5S ha destato “stupore” e un “certo malessere”, secondo quanto riporta l’Adnkronos, la conferma di Conte al capo della diplomazia statunitense circa l’intenzione dell’esecutivo di rispettare gli impegni assunti sull’acquisto dei jet militari. E nelle ore successive è il senatore Gianluca Ferrara, capogruppo pentastellato in commissione Esteri, a criticare: “Il M5s – afferma – ha sempre criticato questo programma militare. Un progetto insostenibile che molti Paesi, Usa compresi, hanno già tagliato. Una rinegoziazione è doverosa anche da parte dell’Italia. Confidiamo nel fatto che il nostro presidente del Consiglio farà la scelta giusta”. E in serata fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che il premier, in realtà, è “d’accordo” sulla necessità di rinegoziare.

Il Movimento 5 Stelle, ricordava Ferrara, “ha sempre criticato questo programma militare che, così com’è, ci indebiterebbe per almeno 50 miliardi di euro nei prossimi quarant’anni”. Mentre, sottolinea, un ridimensionamento degli acquisti “consentirebbe di liberare miliardi di euro da investire in scuole, ospedali e trasporti pubblici”. “I cittadini ci chiedono questo, non bombardieri strategici con capacità nucleare.

Secondo il retroscena del Corriere, durante la cena di giovedì organizzata a Villa Taverna con imprenditori e banchieri gli americani avrebbero confermato pubblicamente la “soddisfazione” per l’impegno assunto da Conte. Già le mosse del precedente governo M5s-Lega, in realtà, erano parzialmente andati in questa direzione. E il dossier era passate proprio nelle mani di Conte.

Adesso il tema sarebbe riemerso nel corso del bilaterale. Perché se da un lato l’Italia ha insistito sulla necessità di evitare che i nuovi dazi Usa penalizzino prodotti tipici come il parmigiano e l’olio d’oliva, secondo il Corriere, Pompeo avrebbe ricordato a Conte che anche Roma ha impegni da rispettare. Quindi Conte avrebbe confermato la volontà di dare seguito all’acquisto degli F35. Due giorni dopo, racconta il Corriere, durante l’incontro a cena in ambasciata tra Pompeo e i rappresentanti di industria e finanza italiana si sarebbe parlato del buon esito dei colloqui sui jet da guerra.