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Adottano una bambina convinti che abbia 6 anni ma scoprono che è una 22enne affetta da nanismo: “Ha minacciato di ucciderci”

Due ex coniugi provano a difendersi dall'accusa di abbandono di minore con una lunga intervista e invocando la loro innocenza, carte legali alla mano

Ha dell’incredibile la storia di Kristine Barnett (45 anni) e dell’ex marito Michael Barnett (43 anni), accusati di aver abbandonato la figlia Natalia Grace, quando aveva 9 anni, a Lafayette, una cittadina nell’Indiana, per poi andarsene in Canada. Accuse che vengono respinte al mittente con un colpo di scena. Infatti i due ex coniugi (si sono lasciato poco dopo la vicenda) in un’intervista esclusiva al DailyMail Tv e ripresa anche dal Telegraph, affermano che in realtà pensavano che Natalia, quando è stata adottata, avesse 6 anni, in realtà ne aveva 22 ed era malata di nanismo con problemi di deambulazione.

Nonostante tutto Kristine e Michael hanno deciso di accogliere a casa la ragazza, ma da quel momento sono iniziati gli incubi. Nella difesa presentata in tribunale, che fa eco al film horror del 2009 “The Orphan“, Kristine anzitutto ha negato le accuse e ha affermato che lei e Michael sono stati vittime di una frode e non solo. Natalia avrebbe cercato di uccidere diverse volte i genitori. Kristine ha dichiarato che Natalia ha provato a spingerla su un recinto elettrico, ha versato candeggina nel suo caffè e ha pure minacciato di pugnalare e uccidere lei e il marito nel sonno. Natalia è stata curata da alcuni specialisti della salute mentale che hanno confermato la vera età e hanno chiesto al tribunale di cambiare il certificato di nascita, in modo che potesse ricevere le cure psichiatriche appropriate per un adulto.

Nel 2012, la Corte Superiore della Contea di Marion ha stabilito che Natalia è nata il 4 settembre 1989, sulla base di prove mediche, cambiando l’età da 8 a 22 anni. A questo punto Natalia era una adulta per lo Stato dell’Indiana ed era legalmente responsabile di se stessa. I due genitori hanno affittato un appartamento per la figlia, quando è stata dimessa dalle cure psichiatriche nell’agosto 2012, e l’hanno lasciata sotto la supervisione dell’assistenza sanitaria statale. L’hanno anche aiutata a ottenere un numero di previdenza sociale per richiedere prestazioni mediche, i buoni pasto e un documento d’identità. Quando Natalia ha creato problemi alla proprietaria dell’appartamento è stata sfrattata, ma poi ha trovato rifugio in un appartamento a Lafayette.

Il progetto dei genitori di Natalia era di mandarla al college per cercare di costruirsi una vita, così hanno organizzato tutto quanto fosse necessario per realizzare il suo sogno. Gli ex coniugi Barnett poi si sono trasferiti in Canada, ma Natalia ha iniziato a non rispondere più ai loro messaggi. Il timore era che avesse smesso di prendere le medicine con conseguenze anche gravi. “L’avrei costretta a tornare in terapia, ma non potevo più farlo perché era adulta”, ha dichiarato Kristine. La polizia poi è rientrata in scena con alcune analisi sulla struttura ossea di Natalia firmate dal Dottor Riggs del Peyton Manning Children’s Hospital che avrebbero rivelato una età diversa: otto anni. Per questo motivo dopo cinque anni sono state mosse le accuse di abbandono di minore.

Nel frattempo un’altra coppia avrebbe fatto richiesta di adozione per Natalia, ma con la richiesta di rivedere tutta la pratica anagrafica, contestando di fatto ciò che era stato già stabilito circa la maggiore età della ragazza adottata. “Sono stato accusata dallo Stato dell’Indiana per crimini contro una bambina, quando lo stesso Stato dell’Indiana ha determinato più volte che Natalia era un’adulta“, ha dichiarato Kristine. I due genitori sono stati prima arrestati e poi rilasciati su cauzione, il processo andrà avanti, ma sia Kristine che Michael ritengono di avere la verità dalla loro parte.