Giustizia & Impunità

Regione Lombardia, il cognato del direttore ha un ente attivo nella formazione. Bocchieri indagato per presunto conflitto di interesse

Giovanni Bocchieri, da sei anni al vertice della direzione, dovrà rispondere all'accusa di abuso e false dichiarazioni in merito alla mancata segnalazione dell’attività svolta dal cognato, titolare di una delle 500 agenzie per il lavoro accreditate per accedere ai fondi per formazione e lavoro. Su sua richiesta il dg è stato trasferito alla direzione programmazione che, insieme alle politiche territoriali, lavorerà al dossier olimpico

Il direttore dell’assessorato all’Istruzione, formazione e lavoro di Regione Lombardia Giovanni Bocchieri è indagato per abuso e false dichiarazioni dalla Procura di Milano in merito a un presunto conflitto di interessi. Bocchieri, da sei anni al vertice della direzione e di recente in predicato di diventare direttore di Anpal, dovrà rispondere della mancata segnalazione relativa all’attività del cognato, titolare di una delle 500 agenzie per il lavoro accreditate per accedere ai fondi per la formazione che la Regione eroga a valere su fondi europei. L’indagine è scaturita a seguito di una audit interna degli uffici della stessa Regione che ha segnalato il caso anche all’Anac di Cantone.

La notizia trapela in seguito alla comunicazione da parte della Regione del suo trasferimento all’aera programmazione. Trasferimento chiesto proprio dal manager, una volta appresa la notizia, a tutela di se stesso e della Regione. Bocchieri, 51 anni, è stato direttore generale dell’Invalsi, l’istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione e prima ancora capo della segretaria al Ministero dell’Istruzione. L’indagine, oltre a muoversi sulla presunta omissione rispetto alle dichiarazioni sulla presenza di eventuali conflitti d’interesse, dovrà accertare se effettivamente il manager abbia commesso atti che abbiamo favorito in qualche modo l’ente del cognato. Bocchieri, sentito dal fattoquotidiano.it, si dice certo che “sarà chiarita la natura di questo conflitto d’interessi potenziale e che si potrà verificare che questo conflitto non abbia dato luogo ad irregolarità”.

Bocchieri era stato intervistato dal Fatto lo scorso maggio, in merito alla vicenda delle tangenti Afol. La sua poltrona di direttore era finita infatti tra le mire del gruppo politico affaristico riconducibile al ras di Forza Italia Nino Caianiello e a Giuseppe Zingale alle quali, secondo la testimonianza di allora, fece argine. In quella occasione, spiegò che il modello delle politiche del lavoro e della formazione è basato su controlli stringenti, segregazioni delle funzioni e sul sistema dotale basato sulla libera scelta, da parte dei beneficiari, degli enti accreditati. Anche per questo Bocchieri continua a godere della stima della giunta regionale che ha accordato la sua richiesta di trasferimento assegnandolo alla programmazione, direzione strategica per lo sviluppo dei territori e per la delicata partita delle Olimpiadi 2026. L’ironia della sorte – fa notare il sito Affari Italiani che per primo ha dato conto del trasferimento – è che Bocchieri è stato uno dei tecnici che ha elaborato il modello dei controlli in base ai quali, in via cautelativa, è stato trasferito da una direzione all’altra.