Lavoro & Precari

Disoccupazione, dati Istat: “Cala nel secondo trimestre, continua l’aumento dei dipendenti a tempo indeterminato”

La discesa, pari a 0,4 punti, fa segnare il livello trimestrale più basso dopo il quarto trimestre del 2011, Tra i nuovi occupati la maggior parte sono stabili, mentre crescono in maniera "meno intensa" i dipendenti a termine e gli indipendenti. A luglio però il tasso di disoccupazione ha segnato un lieve aumento. La ministra Catalfo: "Ora salario minimo, fase 2 reddito e parità di genere"

L’Istat conferma la tendenza registrata negli ultimi trimestri sul mercato del lavoro: nel periodo aprile-giugno il tasso di disoccupazione è calato, scendendo al 9,9%. La discesa, pari a 0,4 punti, fa segnare il livello trimestrale più basso dopo il quarto trimestre del 2011 quando il tasso era al 9,2 per cento. Ma nel mese successivo, luglio, come ricorda la Nota flash dell’istituto di statistica “il tasso è in lieve aumento” rispetto a giugno segnando quindi un’inversione di tendenza.

Nel trimestre è continuato anche l’aumento dei dipendenti a tempo indeterminato (+97mila, pari allo 0,7%) che trascina il dato sul numero degli occupati: sono 130mila unità in più (+0,6%) del trimestre precedente. In maniera “meno intensa” sale anche il numero dei dipendenti a termine (+16mila, +0,5%) e degli indipendenti (+17mila, +0,3%).

L’Istat segnala anche che prosegue ma “a ritmi meno sostenuti” anche la crescita rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, con +78 mila occupati (+0,3%), dovuta ai dipendenti permanenti (+112mila, +0,7%) a fronte del calo di quelli a termine (-15mila, -0,5%) e indipendenti (-19mila, -0,4%).

Nel secondo trimestre del 2019, stando ai dati Istat, il costo del lavoro cresce dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e del 2,4% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente: è il risultato di un aumento delle retribuzioni pari a +0,1% su base congiunturale e +1,6% su base annua e degli oneri sociali, che crescono di più, pari a +0,3% su base congiunturale e +4,5% su base annua.

I dati diffusi dall’Istat “sono l’ennesima testimonianza della bontà delle misure che come Movimento 5 Stelle abbiamo messo in campo nei primi 14 mesi alla guida del Paese”, commenta la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, che succede nel dicastero a Luigi Di Maio. “Da ministro – scrive in un post su Facebook – intendo portare avanti il percorso iniziato creando un mercato del lavoro sempre più inclusivo, con al centro il rispetto della dignità e dei diritti dei lavoratori. Salario minimo, fase 2 del Reddito di cittadinanza e parità di genere nelle retribuzioni – rimarca Catalfo – sono i prossimi obiettivi che voglio realizzare per il bene dei cittadini”.