Politica

Governo, la diretta – Di Maio: “Avanti con nostri punti altrimenti voto”. Zingaretti: “Basta ultimatum”. Conte vede i due partiti e convoca nuovo vertice. Palazzo Chigi: “C’è percorso per programma condiviso”

Giornata tesa nel percorso del nascente governo giallorosso. Il vicepremier uscente, terminato l'incontro con Conte, ha elencato le sue 20 priorità: "O si rispettano o meglio andare al voto". Parole che hanno agitato i mercati finanziari e fatto irrigidire i dem: "Chiarimento è precondizione per proseguire". Palazzo Chigi al termine dell'incontro con le due delegazioni: "Percorso di lavoro per programma condiviso". Nuovo incontro sabato alle 9.30

La sintesi è quella di Palazzo Chigi poco prima delle 20, a conclusione di una giornata convulsa e nuovamente ad alta tensione. Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle torneranno a incontrarsi sabato alle 9.30, dopo che nel faccia a faccia di venerdì pomeriggio tra Giuseppe Conte, Dario Franceschini e Andrea Orlando per i dem e i capogruppo pentastellati Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli si è delineato “un percorso di lavoro” per consentire al presidente incaricato di “elaborare un programma condiviso da entrambe le forze politiche” sulla base delle “prime linee programmatiche che gli sono pervenute”.

Botta e risposta sugli ultimatum – Un lavoro di ricamo che nel pomeriggio ha vissuto momenti critici dopo l’incontro tra Conte e Luigi Di Maio, ultimo step delle consultazioni che il premier incaricato ha iniziato giovedì. All’uscita il vicepremier uscente ha rilanciato 20 proposte dei Cinque Stelle e avvertito: “I nostri punti sono chiari: se entreranno nel programma di governo, allora si potrà partire. Altrimenti sarà meglio tornare al voto e, aggiungo, il prima possibile”. Non semplici priorità, ma condizioni “imprescindibili” per far partire il nuovo esecutivo. Toni che da un lato hanno agitato i mercati finanziari e dall’altro irrigidito i vertici dem. Nicola Zingaretti ha annullato il faccia a faccia con Di Maio in programma alle 15 e poi twittato: “Patti chiari, amicizia lunga. Stiamo lavorando con serietà per dare un nuovo Governo all’Italia, per una svolta europeista, sociale e verde. Ma basta con gli ultimatum inaccettabili o non si va da nessuna parte”.

Pd: “Di Maio chiarisca: precondizione per dialogo” – Di più: in serata, una nota del Pd ha avvertito che serve un “chiarimento” sulle parole del leader M5s. E non si tratta di una questione formale, ma di una “precondizione – scrivono dal Nazareno – per proseguire nel percorso avviato negli scorsi giorni”. In realtà, poco prima erano stati lo stesso vicepremier uscente con una nota e il Movimento con un post sul Blog delle Stelle a spiegare le ragioni dell’intervento pentastellato: “Qui non è questione di ultimatum, qui il punto è che siamo stanchi di sentir parlare tutti i giorni in ogni trasmissione di poltrone e toto-ministri. L’ho detto e lo ripeto: contano i programmi, le soluzioni, le idee. Il M5S non svende i suoi principi e i suoi valori su ambiente, lavoro, imprese, famiglie. Qui serve concretezza. Poche chiacchiere e basta slogan”.

I temi “imprescindibili” di Di Maio – Insomma, le questioni “imprescindibili” portate davanti a Conte: taglio dei parlamentari, abbassamento delle tasse sul lavoro, la “revoca delle concessioni autostradali” – ma nel documento ufficiale si parla di “revisione” -, la ridiscussione, in Europa, del trattato di Dublino e la legge sul conflitto d’interesse. Poi l’ambiente, con la progressiva dismissione degli inceneritori, no a “qualsiasi tipo di patrimoniale”, anche se il vicepremier uscente specifica che “non se ne è parlato” ma che si tratta di un tema sul quale “vogliamo essere chiari”. Altri punti sono la “riduzione del carico fiscale” per “famiglie e imprese” e la “riduzione del costo del lavoro”. Oltre al tema della revisione dei decreti Sicurezza, sempre in ballo: “Diciamo tutti la stessa cosa – spiega in serata D’Uva – Guardate le dichiarazioni di Zingaretti”. E resta in ballo la votazione su Rousseau. “Ci atterremo al voto degli iscritti”, ha ribadito il Movimento.

Le proposte di Zingaretti – Da parte sua, il leader dem aveva incentrato le sue richieste su un programma specifico per il lavoro, la formazione e la sanità pubblica. E sul taglio delle tasse da perseguire come “elemento di giustizia per le famiglie”. In particolare, ha anche invocato il “taglio delle tasse per i salari medio bassi” come “incentivo di ripresa e stimolo dei consumi”, oltre che di “elemento di giustizia per le famiglie”. Poi il tema del lavoro, “un piano che passi per il rilancio degli investimenti pubblici e gli incentivi per lo sviluppo di investimenti privati, infrastrutture green, industrial 4,0 e economia digitale”. Su scuola e formazione, infine, la scuola “gratuita per i figli delle famiglie con redditi medio bassi, dall’asilo all’università” attraverso una “rivoluzione del diritto studio nel Paese”. Toccherà a Conte, come avvenuto nella precedente esperienza di governo accanto alla Lega, trovare una sintesi che soddisfi le due parti che si avviano a guidare il Paese al termine della crisi di agosto arrivata al suo giorno 22.

CRONACA ORA PER ORA

20.21 – Patuanelli: “Non ci sono ostacoli insormontabili”
“Credo che si possa lavorare da domattina in modo costruttivo, però a partire dai punti che abbiamo messo sul tavolo, che riguardano l’ambiente, il futuro del nostro Paese, i temi sociali, del lavoro, della manovra economica. Non ho visto ostacoli insormontabili”. Così il capogruppo M5s al Senato Stefano Patuanelli davanti Palazzo Chigi ai cronisti dopo l’incontro con i rappresentanti del Pd e il premier incaricato Giuseppe Conte.

19.47 – Pd: “Di Maio chiarisca, precondizione per proseguire”
“La delegazione del Pd indicata dal segretario Zingaretti e rappresentata da Andrea Orlando e Dario Franceschini ha partecipato oggi pomeriggio ad un incontro richiesto dal Presidente incaricato con i rappresentanti del Movimento 5 Stelle e con lo stesso Premier Conte. L’incontro è servito a porre l’esigenza di un chiarimento sulle dichiarazioni di Luigi Di Maio, al termine delle consultazioni, come precondizione per proseguire nel percorso avviato negli scorsi giorni”. Lo rende noto l’ufficio stampa del Pd.

19.29 – Palazzo Chigi: “Percorso condiviso su programma”
“Dopo aver concluso le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari di Camera e Senato il Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte ha incontrato una delegazione del Movimento 5 Stelle, composta da Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli e una delegazione del Pd composta da Dario Franceschini e Andrea Orlando. Nell’incontro si è delineato un percorso di lavoro per consentire al Presidente incaricato di elaborare un programma condiviso da entrambe le forze politiche sulla base delle prime linee programmatiche che gli sono pervenute”. Lo rende noto Palazzo Chigi. Domattina, spiega Palazzo Chigi, si terrà un nuovo incontro con le delegazioni.

19.28 – Zingaretti annulla incontro con Di Maio
Questo pomeriggio il segretario Pd Nicola Zingaretti ha annullato un incontro che era previsto con Luigi Di Maio alle 15. Secondo quanto si apprende, Zingaretti ha dato forfait a pochi minuti dal faccia a faccia, a seguito delle dure dichiarazioni del capo politico M5S in cui ha rimesso in discussione gli accordi programmatici di questi giorni.

19.20 – Blog delle Stelle: “Prima i temi, non le poltrone”
“Per il Movimento 5 Stelle prima di tutto vengono i temi e non le poltrone”. Così il blog delle Stelle torna sulle dichiarazioni di oggi del capo politico M5s. “Oggi il nostro capo politico Luigi Di Maio ha ribadito le priorità del Movimento e ancora una volta ha messo al primo posto le ‘politichè e non i ‘politicì!”.

19.14 – La delegazione Pd lascia Palazzo Chigi
Dario Franceschini e Andrea Orlando hanno lasciato palazzo Chigi dopo l’incontro con il premier incaricato Giuseppe Conte.

19 – Di Maio: “No ultimatum. Stanchi di sentir parlare di poltrone”
“Qui non è questione di ultimatum, qui il punto è che siamo stanchi di sentir parlare tutti i giorni in ogni trasmissione di poltrone e toto-ministri. L’ho detto e lo ripeto: contano i programmi, le soluzioni, le idee. Il M5S non svende i suoi principi e i suoi valori su ambiente, lavoro, imprese, famiglie. Qui serve concretezza. Poche chiacchiere e basta slogan. Bisogna lavorare per gli italiani e bisogna farlo in fretta. Noi abbiamo 20 punti. E vogliamo che entrino nel programma di Governo”. Lo dice Luigi Di Maio in una nota.

18.56 – Buffagni: “Di Maio parla di programmi e il Pd si irrita?”
“Luigi Di Maio, ancora una volta, oggi ha voluto parlare di temi e di programma. E che fa il Pd? Si irrita… Sarebbe da ridere se di mezzo non ci fosse il Paese. Se ne facessero una ragione: non è nel dna del M5S parlare di poltrone. Viene da chiedersi, piuttosto, perché il Pd, nonostante l’irritazione, allora sia andato all’incontro per pianificare il programma insieme ai nostri capigruppo e a Giuseppe Conte?”. Così il sottosegretario M5s, Stefano Buffagni.

18.21 – Zingaretti: “Basta ultimatum o non si va da nessuna parte”
“Patti chiari, amicizia lunga. Stiamo lavorando con serietà per dare un nuovo Governo all’Italia, per una svolta europeista, sociale e verde. Ma basta con gli ultimatum inaccettabili o non si va da nessuna parte”, lo scrive su Twitter il segretario Pd, Nicola Zingaretti.

18.09 – A Palazzo Chigi anche la delegazione M5s
Riunione a Palazzo Chigi, a quanto si apprende, tra il premier Giuseppe Conte, una delegazione Pd formata da Dario Franceschini e Andrea Orlando e i capigruppo M5S Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli. La riunione, si apprende ancora, era pianificata da giorni.

18:06 – Orlando e Franceschini a Palazzo Chigi
Il vicesegretario Pd Andrea Orlando e l’esponente Dem Dario Franceschini sono arrivati una ventina di minuti fa a Palazzo Chigi. Pochi minuti dopo, di rientro dai funerali del cardinale Achille Silvestrini, nella sede del governo è arrivato il premier Giuseppe Conte.

17:48 – Battelli (M5s): “Nessun ultimatum, 5 stelle gioca a carte scoperte”
“Parlare di ‘ultimatum’ del M5S è una semplificazione. La verità è che, come sempre, giochiamo a carte scoperte: i temi che abbiamo messo sul tavolo non sono nostri ‘capriccì ma punti indispensabili al Paese. Abbiamo la maggioranza relativa in Parlamento e possiamo permetterci di portarli avanti. Io sono ottimista, se poi ci sarà qualcuno che deciderà di non sposare temi come il conflitto di interessi, il taglio dei parlamentari, la green economy allora si deciderà cosa fare. Fino a quel momento procediamo insieme, gradino per gradino”. Lo ha detto il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Sergio Battelli, del M5S, intervenendo in diretta su Radio 1 durante lo speciale ‘Diario della crisì.

17:31 – Patuanelli (M5s): “Si troverà una soluzione con Pd e Conte”
“Assolutamente no”. Così il capogruppo al Senato del M5S, Stefano Patuaneli, intercettato nelle vicinanze della Camera, ha risposto a chi gli chiedeva se da parte di Di Maio ci sia un tentativo di rottura. “Adesso ci siederemo a dei tavoli con Pd e Conte – ha aggiunto – e troveremo soluzioni. Non ho visto toni critici o aggressivi” da parte di Di Maio, che è stato “onesto e schietto. Vogliamo capire qual è il progetto del governo”. Di Maio vuol staccare la spina? “Non è così”, ha concluso.

17:35 – Boccia (Pd): “Il Pd non è la Lega, il M5s non tiri la corda”
“Con gli ultimatum non si va da nessuna parte e se si tira la corda col Pd la corda resta in mano. Noi non siamo la Lega”. Lo ha detto il deputato Pd, Francesco Boccia, arrivando al Nazareno. “Il Pd – ha aggiunto – ha posto dei temi in maniera molto chiara, su quei temi vogliamo risposte”. “Quando si deve fare assieme un governo di svolta – ha concluso – si mettono insieme le ragioni degli uni e degli altri”.

17:26 – Patuanelli (M5s): “Nulla di cui preoccuparsi, la trattativa va avanti”
“Non c’è da preoccuparsi di niente”. Lo ha detto il capogruppo M5s al Senato Stefano Patuanelli lasciando Montecitorio per dirigersi a palazzo Chigi a chi gli chiedeva come interpretare le dure parole pronunciate da Luigi Di Maio dopo l’incontro con il premier incaricato. Il senatore ha inoltre risposto affermativamente alla richiesta se la trattativa per il governo continui ad andare avanti.

17:07 – Fonti M5s a Pd: “Non abbiamo cambiato idea”
“Cambio idea? Parlare di ambiente e chiedere un governo pro impresa significa aver cambiato idea? Chiedere di abbassare le tasse significa cambiare idea? Ribadiamo: contano le soluzioni, non le poltrone. E qui il punto è un altro: noi vogliamo cambiare veramente il Paese”. Così fonti M5S replicano alle accuse del Pd.

16:46 – Bonisoli (M5s): “Bene Di Maio su priorità programma”
“Bene ha fatto il capo politico del M5S a ricordare quali siano le priorità del Movimento: i temi che rappresentano la nostra identità non sono merce di scambio. Non abbiamo mai barattato i nostri principi con le poltrone, né cominceremo adesso. La nostra cartina di tornasole sono sempre stati i temi e il programma. Su questo bisogna lavorare nell’interesse del Paese. E le parole di Luigi Di Maio oggi alla Camera ne sono la conferma”. Così in un post il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli

16:45 – Toninelli (M5s): “Ottimo Di Maio, anche su concessioni autostrade”
“Ottimo Luigi Di Maio, anche su concessioni autostrade. Partire dalle nostre battaglie e dai nostri temi è fondamentale per un Governo che serva davvero al Paese. L’identità non si baratta con nulla. Solo in questo modo si arriva al vero cambiamento. Avanti così!”. Lo scrive su Twitter il ministro Infrastrutture uscente, Danilo Toninelli.

16:42 – Antonio Misiani (Pd): “O programma condiviso o voto”
“A colpi di ultimatum non si va da nessuna parte. O si fa un governo serio che nasca da un programma condiviso, oppure meglio votare”. Così su Twitter il senatore Antonio Misiani, responsabile economia del Pd.

16:38 – Alessia Rotta (Pd): “I 10 punti di Di Maio? Di Maio vicepremier”
“I 10 punti vincolanti di Di Maio per fare governo. Di Maio vicepremier. Di Maio vicepremier. Di Maio vicepremier. Di Maio vicepremier…. “. Lo scrive su Twitter la deputata del Pd Alessia Rotta, ripetendo ironicamente la frase “Di Maio vicepremier” dieci volte.

16:36 – De Micheli (Pd): “5 stelle erano d’accordo su modifica decreti sicurezza”
“Chiediamo il recepimento delle richieste di Mattarella, è una indicazione in accordo con i Cinque Stelle”. Lo ha detto la vicesegretaria del Pd, Paola De Micheli, parlando della revisione del decreto sicurezza, davanti al Nazareno.

16:28 – M5s: “Non capiamo stupore, Di Maio guarda a programma”
“Luigi Di Maio ancora una volta ha ribadito che per il MoVimento 5 Stelle i temi sono al centro di qualsiasi azione politica. Non comprendiamo lo stupore di alcuni. Per noi conta il programma, contano le soluzioni ai problemi degli italiani, non le poltrone. E ci auguriamo che sia così per tutti”. Così il M5S in una nota.

16:20 – De Micheli (Pd): “Il problema è tutto interno al M5s”
“Noi oggi abbiamo incontrato il presidente incaricato, durante l’incontro il segretario ha illustrato quello che per noi sono gli aspetti più importanti, credo che siano quelle le cose su cui dobbiamo essere concentrati”. Lo ha detto Paola De Micheli fuori dal Nazareno. “Che Di Maio abbia fatto la conferenza stampa che ha fatto è incomprensibile: un gioco dell’Oca in cui si torna indietro, temo che non abbia letto i documenti che noi abbiamo scritto e dai quali emergevano gli aspetti comuni dei programmi. Davanti a questo ci interroghiamo se prima o poi emergerà la verità, ovvero che il problema è tutto interno al Movimento 5 Stelle. Io non credo alla tattica in questa fase, si può solo parlare degli italiani, delle donne e degli uomini che lavorano. Non c’è spazio per la tattica. Se si vuol fare il governo si fa, ma dobbiamo pensare a come dare risposte agli italiani, il tempo della tattica è esaurito”, ha concluso. “Cosa voglia dire Di Maio lo capiremo nei prossimi giorni. Penso ci siano problemi interni. Noi andiamo dritti sulla nostra strada”, conclude De Micheli.

16:17 – Maria Elena Boschi (Pd): “Ultimatum minacce Di Maio irricevibili”
“I dati Istat di oggi dicono che il Pil è diventato negativo con il governo gialloverde. Noi vogliamo evitare recessione e aumento Iva . Ma proprio per questo gli ultimatum e le minacce di Di Maio sono irricevibili #GovernoDiSvolta”. Così Maria Elena Boschi, deputata Pd, su Twitter.

16:00 – Delrio (Pd): “Inaccettabili gli ultimatum di Di Maio”
“I democratici sono impegnati a sostenere lealmente lo sforzo del presidente Conte. Questo sforzo da solo ha già fatto recuperare fiducia nell’Italia. Gli ultimatum di Di Maio al presidente incaricato sono davvero inaccettabili”. Lo afferma il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio.

15:41 – Orlando (Pd): “Se Di Maio ha cambiato idea lo dica con chiarezza”
“Incomprensibile la conferenza stampa di Luigi Di Maio. Ha cambiato idea? Lo dica con chiarezza”. Lo scrive, in un tweet, il vicesegretario del Pd Andrea Orlando.

15:29 – Di Maio (M5s): “Da Conte lavoro eccellente in 14 mesi”
Il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte è stato “fortemente voluto per l’eccellente lavoro svolto negli ultimi 14 mesi”. Così il leader politico Luigi Di Maio al termine del colloquio con Conte a Montecitorio.

15:08 – Di Maio (M5s): “Non ha senso modificare i decreti sicurezza”
“Riteniamo che non abbia alcun senso parlare di modifiche ai decreti sicurezza. Vanno tenute in considerazioni le osservazioni del capo dello Stato ma senza modificare la ratio di quei provvedimenti. Ho detto che non rinneghiamo questi 14 mesi di governo”- Lo dice il leader del M5S Luigi Di Maio dopo le consultazioni con il premier incaricato Giuseppe Conte. “L’immigrazione è un programma serio su cui puntare con determinazione”.Per il capo politico del Movimento la questione migranti va affrontata con “grandi competenze e puntando su una revisione totale del regolamento di Dublino”. Il M5s, dice, “è stato determinante nell’elezione della nuova presidenza della Commissione, e faremo valere i nostri voti chiedendo immediatamente di aprire una procedura di emergenza per le redistribuzione dei migranti nei paesi europei”. Perché “siamo stati lasciati soli in questi anni e abbiamo fatto da soli, ora occorre che se ne faccia carico l’Europa”.

15:07 – Di Maio (M5s): “Avanti con revoca concessioni autostradali, conflitto d’interessi e no a patrimoniale”
“Avevamo pronto il decreto per iniziare la revoca delle concessioni autostradali e va fatta. Un governo ha senso solo se si approva una seria legge sul conflitto di interessi”. Lo dice il leader del M5S Luigi Di Maio dopo le consultazioni con il premier incaricato Giuseppe Conte. Da parte del M5S c’è una “netta contrarietà alla patrimoniale. Il carico fiscale è anche disordinato a causa della burocrazia, e questo dovrà essere un governo pro-imprese. L’aumento dell’Iva va bloccato”. E ancora: “Abbiamo detto al presidente che bisogna continuare le legittime richieste di autonomia differenziata per Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

15:03 – Di Maio (M5s): “Avanti solo con intesa su punti programma”
“O siamo d’accordo a realizzare i punti del nostro programma o non si va avanti. Non guardiamo a un governo solo per vivacchiare, consideriamo alcuni dei punti del documento imprescindibili”. Lo dice il leader M5S Luigi Di Maio dopo le consultazioni con il premier incaricato Conte. “Oggi il presidente incaricato potrebbe dare vita a un nuovo governo, potrebbe nascere un Conte bis. Uso il condizionale – ha continuato Di Maio – perché in qualità di capo politico, siamo stati molto chiari: o siamo d’accordo a realizzare i punti del nostro programma o non si va avanti”.

14:43 – Zingaretti (Pd): “Almeno 10 miliardi nel prossimo triennio alla sanità pubblica”
“Il tema della sanità pubblica. A fronte dell’innalzamento dell’età media della popolazione, è fondamentale riaprire la discussione sulla qualità dei servizi e la capacità di coprire l’universalità del sistema di cura. Serve un investimento che abbiamo quantificato in almeno 10 miliardi nel prossimo triennio e l’apertura di una stagione di assunzioni”. Lo ha detto Nicola Zingaretti al termine delle consultazioni con il premier incaricato Giuseppe Conte.

14:38 -Zingaretti (Pd): “Gratuità della formazione scolastica per redditi medio-bassi, da asilo a università”
“Il rilancio del tema della scuola e della formazione come grande priorità del Paese. Abbiamo riproposto del presidente Conte l’idea che per i redditi medio-bassi si studino formule per la formazione gratuita dall’asilo nido fino all’università. Una vera rivoluzione del concetto del diritto allo studio”. Lo ha detto Nicola Zingaretti al termine delle consultazioni con il premier incaricato Giuseppe Conte.

14:31 – Zingaretti (Pd): “Serve piano sicurezza urbana, sui decreti recepire richiami Colle”
“Abbiamo proposto al presidente incaricato Giuseppe Conte che anche sui cosidetti, così chiamati, decreti sicurezza si proceda, nelle forme dovute, almeno al recepimento delle indicazioni che sono pervenute dal Presidente della Repubblica”. Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti dopo l’incontro con il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte. “Abbiamo posto – ha detto – il tema delle politiche sicurezza urbana, sulla quale c’è stata molta propaganda: significa chiudere il contratto con le forze dell’ordine, investire sulle forze dell’ordine, riaprire la grande stagione delle periferie e di una strategia di sicurezza delle città”.

14:29 – Zingaretti (Pd) dopo l’incontro con Conte: “Bene calo spread, prospettiva investimenti”.
“Noi notiamo che la prospettiva di avvio di una stagione politica nuova è stata salutata dai mercati con il calo dello spread, che apre nuove prospettive di investimento”. Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti al termine del colloquio con il premier incaricato Conte.

14:00 – Paragone (M5s) su Facebook lancia sondaggio su accordo M5s-Pd
In attesa del voto online sulla piattaforma Rousseau, Gianluigi Paragone lancia il suo sondaggio sull’accordo di governo tra M5S e Partito democratico. “Se potessi votare sulla piattaforma Rousseau, voteresti sì o no al governo col Pd?”, chiede il senatore 5 Stelle, contrario all’intesa coi dem: da una parte l’opzione ‘No’ con un’immagine di Renzi e Zingaretti sovrastata dal segnale di divieto, dall’altra il ‘Sì’, rappresentato da Zingaretti con alle spalle una foto di Conte.

13:27 – Portavoce commissione Ue: “Juncker pronto a lavorare con tutti i leader”
“Jean Claude Juncker lavora con qualsiasi capo di stato e di governo sia eletto o entri in carica in modo democratico. L’Ue funziona così e non ho commenti da fare su articoli di stampa”. Così la portavoce dell’Esecutivo comunitario Mina Andreeva, a chi chiede se sia vero che Juncker si attribuisce dei meriti per il nuovo corso di Giuseppe Conte, secondo quanto riporta oggi la stampa.

13:15 – Matteo Renzi su Twitter: “Populisti ci lasciano Pil negativo, Italia deve ripartire”
“Dati di Istat di oggi dicono che l’Italia populista lascia con il Pil negativo. Bisogna sbloccare i cantieri e rilanciare i consumi. In questo quadro aumentare Iva per votare sarebbe una catastrofe: come possono non capirlo? L’Italia deve ripartire, non inchiodare”. Lo scrive su twitter Matteo Renzi.

13:08 – Iniziato l’incontro fra Giuseppe Conte e la delegazione Pd
Al via a Montecitorio l’incontro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la delegazione del Pd, composta dal segretario Nicola Zingaretti, Graziano Delrio e Dario Stefano.

12:48 – Berlusconi: “Centrodestra rappresenta maggioranza, Lega ha riconsegnato Paese a sinistra”
“Continuiamo a credere che solo il centrodestra vero e nuovo rappresenterebbe la vera maggioranza degli italiani, con idee programmi e persone per condurre il paese fuori dalla crisi”. L’ha detto Silvio Berlusconi al termine delle consultazioni. “Il fatto che la Lega abbia proposto di risuscitare l’esperienza gialloverde – ha affermato – rappresenta per noi un problema politico molto serio, su cui tutti gli elettori di centrodestra devono riflettere seriamente perchè così si è consegnato il Paese alla sinistra”. E ancora: “Oggi dobbiamo ricostruire e rilanciare il centrodestra, in cui aveva la piena cittadinanza la destra democratica, non quella della destra di oggi di sovranisti e populisti. Solo Forza Italia puo essere il centro pensante di questa rinascita”.

12:47 – Berlusconi (Forza Italia): “Sarebbe stato meglio tornare a votare”
“Dopo il fallimento del governo siamo convinti che le maggioranze per essere garanzia di efficienza e stabilità si devono formare prima del voto da forze politiche omogenee e valoriali. Sarebbe stato assolutamente meglio ridare la parola agli italiani”. Lo ha detto Silvio Berlusconi al termine della consultazione con il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte. “Abbiamo manifestato al presidente il nostro doveroso rispetto istituzionale, naturalmente abbiamo espresso il nostro dissenso per un’operazione politica che si sta mettendo in atto, fragile e del tutto inadatta a risolvere i problemi del paese”, ha aggiunto. “Il primo banco di prova della nuova maggioranza – ha concluso – sarà la manovra economica, solo una visione liberale e improntata alla riduzione della spesa contributiva e al rilancio degli investimenti potrà consentire di uscire dalla stagnazione a cui politiche sbagliate del Paese ci hanno portato”.

12:28 – Fassina (Leu): “Continuità sarebbe boomerang, ma finora vedo solo quella”
“Tutti ripetono ‘discontinuità, svolta, novità’ per caratterizzare il governo Conte-bis. Ad oggi, l’unico elemento certo è la continuità del Presidente del Consiglio. Vedo anche la continuità dei protagonisti dei governi Pd della scorsa legislatura: gli autori e le autrici del Jobs Act, della Buona scuola, della strabocciata revisione costituzionale, delle sciagurate intese su autonomia differenziata”. Lo ha detto Stefano Fassina (Leu), promotore del movimento Patria e Costituzione, stamattina a Rainews24.

11:59 – Cottarelli: “All’economia potrebbe restare Tria”
“C’è Tria, potrebbe andare avanti Tria”. Questa la risposta di Carlo Cottarelli, ad Agorà Estate su Rai3, alla domanda su chi potrebbe essere il prossimo ministro dell’Economia.

11:53 – Graziano Delrio (Pd): “Conte sbaglierebbe se pensasse di essere solo al comando”
“Conte sbaglierebbe molto se pensasse di essere l’uomo solo al comando che risolve i problemi del Paese. Chi ha fatto esperienza di governo sa che questa presunzione porta normalmente o al Papeete o a cadute rovinose”. Interviene così il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio, su Radio Capital, sulla questione della nomina di un vicepremer dem a fianco del premier incaricato Giuseppe Conte.

11:45 – Zingaretti alla Camera
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti è appena entrato alla Camera per il colloquio con il presidente del consiglio incaricato Giuseppe Conte, previsto per le 12.30.

11:34 – Berlusconi alla Camera per incontrare Conte
La delegazione di Forza Italia è appena entrata alla Camera per le consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte. Il leader azzurro Silvio Berlusconi è entrato in auto. Della delegazione fanno parte anche le capogruppo Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini, che sono entrate a piedi.

11:19 – Claudio Durigon (Lega): “Appello a parlamentari di non votare ‘mercificio’. Presidenti di commissione leghisti restano al loro posto”
“Abbiamo lanciato un appello alla coscienza di senatori e deputati di non votare questo ‘mercificio'”. Lo ha affermato il sottosegretario uscente in quota Lega, Claudio Durigon, al termine del colloquio con il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte. “I presidenti di commissione leghisti? – ha risposto Durigon – Rimarranno a fare i presidenti di commissione, sono stati votati e restano al loro posto. Come i presidenti delle Camere. Io ho votato Fico all’epoca”.
11:15 – Lucia Bergonzoni (Lega): “Abbiamo chiesto a Conte che alcuni provvedimenti non venissero toccati, ma questa rassicurazione non c’è stata”
“Volevamo dal presidente Conte la rassicurazione che alcuni provvedimenti come ‘Quota 100’ e quelli sulla sicurezza non venissero toccate. Questo no netto non c’è stato. Non c’è solo l’immigrazione, ci sono provvedimenti frutto di un lavoro di tanti mesi, ma uscendo da questo incontro non possiamo avere questa certezza. Per me quando uno è presidente, è presidente anche di un’idea e l’idea deve essere coerente. Io temo che possa non esserlo se si formerà un nuovo governo”. Lo ha dichiarato la sottosegretaria uscente in quota Lega, Lucia Bergonzoni, al termine del colloquio con il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte.

10:50 – Al via colloquio Conte-Lega, non c’è Salvini
È cominciato l’incontro tra il premier incaricato Giuseppe Conte e la delegazione della Lega, a Montecitorio. A colloquio nella sala dei Busti non c’è il segretario Matteo Salvini ma i sottosegretari uscenti Lucia Borgonzoni e Claudio Durigon.

10:03 – Luca Ciriani: “FdI userà tutti gli strumenti per fare opposizione, anche nella piazza”
“A Conte abbiamo ribadito che Fdi sarà nettamente alla opposizione di questo governo: una opposizione che sarà senza sconto alcuno a un governo inaccettabile che si fonda su una alleanza tra partiti che fino a ieri litigavano e che nasce solo per una operazione di potere ed impedire il voto dei cittadini”. Lo ha detto Luca Ciriani capogruppo di Fdi al Senato al termine dell’incontro con Conte. Fratelli d’Italia “è l’unico partito che ha chiesto il voto subito e non ha mai trattato con nessuno”, ha detto Ciriani. Per poi ribadire, come annunciato due giorni fa da Giorgia Meloni, che FdI “userà tutti gli strumenti per fare opposizione, anche nella piazza”.

9:48 – Conte arrivato alla Camera per il secondo giorno di consultazioni
Il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, è arrivato alla Camera per il secondo giorno di consultazioni. La prima delegazione ricevuta nella sala dei Busti di Montecitorio è quella di Fratelli d’Italia, con il capogruppo al Senato Luca Ciriani e il vice a Montecitorio Tommaso Foti. Non c’è la presidente Giorgia Meloni.

8:58 – Misiani: “Taglio dei parlamentari nell’accordo di governo”
“Il taglio dei parlamentari si farà, è nell’accordo di governo. L’accordo dice di calendarizzare il prima possibile il voto sul disegno di legge sul taglio dei parlamentari e di lavorare per poi rafforzare le garanzie costituzionali e una serie di elementi ulteriori che noi abbiamo chiesto di inserire nel programma di governo”. Lo afferma Antonio Misiani, parlamentare del Partito Democratico, ad Agorà Estate su Rai Tre.

8:30 – Appendino: “Nessun allargamento della maggioranza a Torino”
“Non ci sarà nessun allargamento della maggioranza a Torino. Penso che la formazione di un nuovo governo affidato sempre a Giuseppe Conte sia un’ottima notizia per il Paese e che fosse l’unica soluzione possibile dopo la crisi innescata dall’ex, quasi ex, ministro Salvini. Per me però non cambia nulla e se il Pd vuole convergere sui nostri punti programmatici lo può fare”. Così la sindaca di Torino Chiara Appendino in un’intervista a Repubblica. “Io porterò avanti il mio mandato come ho sempre fatto finora. Siamo stati eletti su un programma e se ci saranno convergenze da parte del Partito democratico si cercherà la convergenza in Consiglio comunale”.