Economia

Istat, export in crescita a giugno +1,2%: trend positivo grazie a Usa e Giappone

Nei primi sei mesi del 2019, l’aumento su base annua dell’export (+2,7%) è determinato principalmente dalle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici. Aumento delle vendite verso gli Stati Uniti (+4,1%) e il Giappone (+27,9%). Flessione delle importazioni su base annua

Crescita congiunturale per le esportazioni (+1,2%) e flessione per le importazioni (-2,1%) a giugno. I dati dell’Istat mostrano un trend positivo dell’export, che continua da quattro mesi. “La positiva dinamica congiunturale – aggiunge – è determinata dall’aumento delle vendite verso i mercati extra Ue. La flessione dell’export – continua l’istituto di statistica – su base annua è condizionata dalla contrazione nelle vendite di beni strumentali (come, ad esempio, macchinari, mobili e computer, beni che si utilizzano nell’attività per più anni), che nell’anno precedente avevano registrato movimentazioni occasionali di elevato impatto”. Inoltre “nel primo semestre del 2019 l’export segna una crescita tendenziale del 2,7% in valore che si traduce tuttavia in una flessione dello 0,9% in volume a causa del sostenuto incremento dei valori medi unitari (+3,6%)”. Da rilevare che però “su base annua, la flessione dell’indice dei prezzi all’importazione interrompe la positiva evoluzione registrata a partire da dicembre 2016, risultando comunque stazionaria al netto dell’energia”.

I dati – L’aumento congiunturale dell’export è determinato dall’incremento delle vendite verso i mercati extra Ue (+3,9%) mentre quelle verso i paesi Ue risultano in diminuzione (-1,0%). Nel secondo trimestre del 2019 si registra un aumento congiunturale per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più intenso per le esportazioni (+1,7%) che per le importazioni (+1,2%). A giugno 2019 la diminuzione dell’export su base annua è pari a -3,5% ed è determinata dalla flessione delle vendite registrata sia per l’area Ue (-4,6%) sia per quella extra Ue (-2,1%). Analogamente le importazioni sono in diminuzione (-5,5%) sia dall’area Ue (-6,1%) sia dai mercati extra Ue (-4,7%).

Tra i settori che contribuiscono alla flessione tendenziale dell’export si segnalano mezzi di trasporto, autoveicoli (-26,4%), metalli di base e prodotti in metallo esclusi macchine e impianti (-5,9%), prodotti petroliferi raffinati (-14,5%) e autoveicoli (-8,3%), mentre nello stesso mese contribuiscono positivamente gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+34,5%). Su base annua, i paesi che contribuiscono maggiormente alla diminuzione delle esportazioni sono Germania (-8,0%), Svizzera e paesi Opec (-13,5% per entrambi), e Francia (-3,8%), mentre si registra un aumento delle vendite verso gli Stati Uniti (+4,1%) e il Giappone (+27,9%). Nei primi sei mesi del 2019, l’aumento su base annua dell’export (+2,7%) è determinato principalmente dalle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+28,0%), prodotti tessili e dell’abbigliamento, pelli e accessori (+7,3%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+6,9%). Nel mese di giugno 2019 si stima che l’indice dei prezzi all’importazione diminuisca dell’1,4% in termini congiunturali e dell’1,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In entrambi i casi, la dinamica è sostanzialmente stazionaria al netto dell’energia.