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Crisi, Conte: “Salvini mi ha detto di volere il voto per capitalizzare il consenso. Ora spieghi agli italiani. Il governo non era in spiaggia”

Al termine delle ore più lunghe convulse vissute dal governo gialloverde, il presidente del Consiglio è tornato davanti ai microfoni a Palazzo Chigi. L'obiettivo del suo breve discorso, neanche 7 minuti, è stato uno solo: il vicepremier della Lega, che ha deciso di aprire la crisi

Al termine delle ore più lunghe convulse vissute dal governo gialloverde, Giuseppe Conte è tornato davanti ai microfoni. E ha preso nettamente le distanze da quello che dei suoi due vicepremier ha deciso di aprire la crisi. “Ieri e questo pomeriggio è venuto a parlarmi Salvini il quale mi ha anticipato l’intenzione di interrompere questa esperienza di governo e di andare a votare per capitalizzare il consenso di cui la Lega gode attualmente”, ha detto il presidente del Consiglio ai giornalisti chiamati a Palazzo Chigi per la conferenza stampa inizialmente non prevista. L’obiettivo del suo discorso, breve, neanche 7 minuti, è uno solo: “Spetterà a Salvini – ha proseguito il capo del governo – spiegare al Paese e giustificare agli elettori che hanno creduto nella prospettiva del cambiamento le ragioni che lo portano a interrompere bruscamente” l’azione dell’esecutivo.

Quello che non spetta a Salvini, invece, è dettare i tempi del delicato passaggio istituzionale che attende il Paese: “Come ho già chiarito nella mia informativa al Senato sulle inchieste russe – ha argomentato il premier, con un esplicito riferimento a quella che da settimane è la principale spina nel fianco del segretario della Lega – personalmente non considero il confronto tra governo e Parlamento un molesto orpello del nostro sistema democratico ma la vera essenza della nostra forma di governo e in particolare di una democrazia parlamentare. Nella stessa occasione ho preannunciato che dal Parlamento ho ricevuto la fiducia che mi ha investito dell’incarico di presidente del Consiglio e in Parlamento sarei tornato ove fossero maturate le condizioni per una cessazione anticipata dal mio incarico. Leggo nella nota di Salvini l’invito ai parlamentari a tornare a riunirsi quanto prima. Non spetta al ministro dell’Interno convocare le Camere né decidere i tempi della crisi politica, nella quale intervengono ben altre figure istituzionali”.

“Non permetterò più che si alimenti la narrativa del governo che non opera, del governo dei no – ha aggiunto Conte, in un altro evidente riferimento a uno degli argomenti più utilizzati nelle ultime settimane da Salvini – Questo governo ha parlato poco e fatto molto. Non era in spiaggia – ha proseguito il premier, ricordando le cronache politiche degli ultimi giorni che hanno il vicepremier del Carroccio alle prese con feste in spiaggia – ha lavorato dalla mattina alla sera a beneficio di tutti gli italiani”.

Pochi minuti dopo il presidente del Consigli ha preso la parola Luigi Di Maio: “Salvini ha fatto cadere un governo che ha fermato gli sbarchi, ridato lavoro, votato la legge anticorruzione, fatta quota 100” e lo ha fatto cadere perché “ha messo i sondaggi e i suoi interessi davanti agli interessi del Paese”, ha detto il vicepremier al Tg1. “Noi siamo pronti per il voto ma il tema è il senso di responsabilità per il Paese”, ha aggiunto il leader politico del M5s.

Che poi ha rivolto un invito al segretario della Lega: “Se è vero che si vuole andare al voto perché non si tiene alle poltrone, allora si taglino le poltrone. Si venga al Parlamento e si taglino i 345 parlamentari. Dopo che il ministro Salvini si è fatto due settimane in spiagge è venuto qui a Roma ha fatto cadere il Governo accusando i parlamentari di non lavorare, mi sembra un po’ surreale”.

“Mettiamo un parola fine a questo governo con un grande marchio di qualità che può essere la dimostrazione di senatori e deputati che votano per tagliare se stessi e facciamo risparmiare 500 milioni agli italiani e poi ognuno per sé – ha aggiunto Di Maio – Stavamo per tagliare 345 parlamentari della Repubblica, bastava l’ultimo voto e avremmo tagliati, Faccio un appello a tutte le forze politiche, con la massima onestà, prima di sciogliere le camere votiamo il taglio delle poltrone e poi si va votare”.