Società

Maria Candida Morosini, la signora della musica che finanzia 18 associazioni e dà casa agli artisti: “Mecenate? No, chiamatemi collaboratrice”

Presidente onorario di Milano Classica e di VoceAllOpera, la donna supporta associazioni, musicisti e cantanti con la sua eredità

“Una mecenate? Sono gli altri a definirmi così, io ho sempre detto di essere una collaboratrice“. Maria Candida Morosini è considerata “l’angelo custode” della musica classica milanese: aiuta e finanzia circa 18 associazioni musicali. Oltre a organizzare concorsi e finanziare borse di studio. Perfino lei fatica a tenere il conto. Ottant’anni solo sulla carta d’identità, la chioma sempre perfettamente in piega, le perle al collo, si muove con una vitalità fuori dal comune. Presidente onorario di Milano Classica e collaboratrice di numerose istituzioni culturali, ha investito la sua eredità nel Fondo Morosini per la Musica e per la Cultura. Un modo, racconta, anche per ricordare suo figlio Francesco, morto nel 2013 in un incidente di montagna.

Racconta del lavoro di una vita mentre sta allestendo il palco nella Cascina Paù, a Rosate, nel Milanese. La villa di campagna è poi diventata palcoscenico per un giorno, per ospitare la Petit Carmen di VoceAllOpera, compagnia teatrale che ha seguito fin dagli inizi, e di cui oggi è presidente onorario.

Nata nel 1939 in una famiglia nobile, nel 1962 si laurea in Storia del Teatro, in un momento storico in cui, per le donne era tutt’altro che comune. Non per nulla, preferisce essere chiamata dottoressa piuttosto che contessa. “Non era una rarità, ma eravamo in poche”. Studia con il professor Mario Apollonio, critico teatrale e accademico antifascista, il primo a presiedere la cattedra di Storia del teatro in Italia alla Cattolica di Milano. “Nella sua villa in Brianza allestivamo spettacoli di Euripide insieme a Lorenzo Arruga e Franca Acella – critici teatrali, ndr – con cui sono tuttora amica”. Arriva poi il matrimonio con un chirurgo, che lavorava in Africa “motivo per cui il matrimonio è andato un po’ a rotoli”, confida senza troppo imbarazzo.

Nel frattempo insegna, cercando di trasmettere ai suoi alunni l’amore per il teatro e per la musica: “Fino al 2000, anno in cui sono andata in pensione, ho sempre portato a teatro i ragazzi con l’aiuto dei nonni: uno per classe, per controllarli meglio”, dice ridendo. Nel 1989 crea il Fondo Morosini per la Musica e la Cultura. Non si tratta solo di finanziamenti economici a supporto di musicisti e cantanti: ospita gli artisti nelle proprie case, mette a loro disposizione le sue proprietà, ma soprattutto il suo tempo e il suo spirito critico. Osserva, partecipa, suggerisce, consiglia. Angelo custode, e anche un po’ direttore d’orchestra.