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Salvini, Monti incalza Senaldi e ironizza: “Direttore, il suo fascino mi porta a parlare troppo”. Feltri su Twitter: “Ha preso per il c…”

Botta e risposta serrato a In Onda (La7) tra l’ex presidente del Consiglio, Mario Monti, e il direttore responsabile di Libero, Pietro Senaldi, sulla figura di Matteo Salvini, sulle sue promesse non mantenute e sulla sorte del governo gialloverde.
Senaldi afferma che, a causa dei continui dissapori tra Lega e M5s, il governo è destinato a soccombere. Monti punzecchia il giornalista, intravedendo un suo compiacimento nella fine dell’esecutivo (“è inusuale e rinunciataria la sua affermazione”) e ironizzando sulla sua ammirazione per Matteo Salvini.

Il direttore di Libero poi sottolinea che il vero premier del governo è Salvini: “Si comporta come tale. Un domani, se non andranno bene le cose, gli italiani non chiederanno conto a Giuseppe Conte, ma a Salvini. Di fronte agli italiani è lui il responsabile della politica di governo”.
“Stasera sono molto attratto dalla conversazione, come sempre amabile, col direttore Senaldi – commenta Monti – E’ verissimo che l’approccio di Salvini piaccia agli italiani. Salvini è così bravo che, anche se sta inanellando una serie di promesse concrete non mantenute nel concreto, gli italiani lo adorano perché sa spiegare le cose con un linguaggio che è il nostro di cittadini italiani, del caffè sport ed è il più bravo di tutti. Naturalmente, alla lunga, il Paese può soffrirne. Ma on è che forse, direttore Senaldi, questa sua riflessione un po’ improvvisa sul fatto che M5s e Lega non possano dare molto di più insieme, è fatta per quello che è considerato il premier, così come per caso avvenga alla vigilia della legge di bilancio, perché sarà una legge non priva né di lacrime né di sangue?”.

Senaldi incassa la staffilata di Monti e risponde: “Io credo che Salvini sia meno spaventato dalla legge di bilancio di quanto non si scriva sui giornali. Secondo me, farà una legge di bilancio dal suo punto di vista molto sfidante nei confronti dell’Europa, puntando anche sulla debolezza della Ue”.
E Monti rilancia: “Sarà sfidante come lo è stato nella penosa vicenda dei mesi del secondo semestre del 2018 sulla legge di bilancio del 2019 e adesso con la procedura di infrazione? Una sfida che poi viene riposta nel cassetto senza clamore, quando l’Italia, nel silenzio di Salvini, decide di conformarsi quasi al 100% alle richieste della Commissione Europea? Ma poi vi ricordate gli slogan di Salvini a maggio? ‘E’ caduto il muro di Berlino, è ora che cada il muro di Bruxelles. Da maggio sarà un’altra Europa, sarà un’Europa che smetterà di rompere le scatole a tutti e in particolare agli italiani’. Ma, comunque, il fascino del direttore mi ha portato a parlare troppo questa sera“.

Mezz’ora dopo la fine della trasmissione arriva il tweet indignato del direttore editoriale di Libero, Vittorio Feltri: “A In onda il prof Monti ha preso tutta la sera per il culo Senaldi trattandolo come un orecchiante,  ma non si è reso conto di rendersi più ridicolo del suo interlocutore che almeno non si è dato inutilmente arie da statista. Monti è durato poco al governo perché vale poco