Politica

Torino, scelto il nome del vicesindaco: Sonia Schellino. Appendino: “Confronto sereno, ricostituito dialogo”

Così la prima cittadina al termine del confronto con la maggioranza pentastellata che amministra il capoluogo dopo le tensioni dei giorni scorsi

“È stato un confronto sereno, si è ricostituito un clima di dialogo”. Così la sindaca di Torino, Chiara Appendino, al termine del confronto con la maggioranza pentastellata che amministra il capoluogo dopo le tensioni dei giorni scorsi. “Ci lasciamo alle spalle quello che è accaduto – aggiunge la prima cittadina – abbiamo fatto passi avanti importanti. Lunedì riprendiamo. È stato un confronto sereno, si è ricostituito un clima di dialogo”.

E il primo passo è stato la condivisione del nome del nuovo vicesindaco, Sonia Schellino: “La ringrazio per avere accettato e per quello che farà”. Sarà dunque l’assessora alle Politiche sociali, 53 anni, a prendere il posto di Guido Montanari, che lunedì l’Appendino ha sollevato dall’incarico dopo la querelle sul Salone dell’Auto. “Abbiamo anche condiviso – aggiunge la prima cittadina – che sceglieremo insieme il nuovo assessore all’Urbanistica, ma per questo ci prenderemo qualche giorno in più, rimandando a lunedì il dialogo sugli aspetti politici sui temi che risultano essere ancora oggi divisivi”. 

“Una gran bella riunione – l’ha definita Viviana Ferrero, tra i consiglieri comunali ‘dissidenti’- La sindaca era positiva nel voler trovare una strada comune, per il bene della Città starà a noi trovare il modo per chiarirci. Credo molto nella responsabilità di portare avanti un percorso, che è dato dal programma. I toni sono stati pacati“. “Vogliamo progettare i prossimi due anni con un metodo di lavoro più condiviso, in cui siano chiare e nette le posizioni”, aggiunge il consigliere Massimo Giovara lasciando Palazzo di Città. “È iniziato un confronto, adesso definiremo macrobiettivi – spiega il consigliere Aldo Curatella -. Abbiamo condiviso la scelta del vicesindaco, sarà la Schellino perché vogliamo dare importanza agli aspetti sociali. Resta comunque fermo il discorso che si deve migliorare il confronto, per arrivare in Aula compatti“.