Giustizia & Impunità

Ex Ilva, nove indagati per la morte del gruista: c’è top manager di ArcelorMittal. Nuovo incidente nel reparto laminatoio

Sotto inchiesta anche il gestore dell'attività produttiva Stefan Michel Van Campe. Le accuse erano di rimozione e omissione dolosa di cautele e di lesioni personali colpose: il ritrovamento del cadavere, avvenuto sabato, dovrebbe aggravare la posizione degli indagati con la riqualificazione delle lesioni in omicidio colposo. In mattinata, intanto, i sindacati Usb e Fim-Cisl hanno denunciato un nuovo incidente: crolla un cestello nel laminatoio

Sale a nove il numero delle persone indagate nell’inchiesta sulla morte, mercoledì pomeriggio, dell’operaio Cosimo Massaro, 40 anni, deceduto per il crollo della gru al quarto sporgente del porto commerciale di Taranto in concessione allo stabilimento siderurgico ex Ilva, ora Arcelor Mittal, durante una tromba d’aria che ha colpito la città. Nell’inchiesta, coordinata dai pm Filomena Di Tursi e Raffaele Graziano, sono indagati Stefan Michel Van Campe, top manager di Arcelor e gestore dell’attività produttiva, il capo divisione Vincenzo De Gioia, il capo area Carmelo Lucca, il capo reparto di esercizio Giuseppe Dinoi, il capo turno Domenico Blandamura, Stefano Perrone, della squadra di esercizio del IV sporgente, il capo del reparto manutenzione meccanica Mauro Guitto e Andrea Dinoi, capo del reparto di manutenzione elettrica. Secondo quanto apprende ilfattoquotidiano.it, nel pomeriggio – durante il quale si è svolta l’autopsia sul cadavere di Massaro – è stato iscritto anche Teodoro Zezza, capo del turno precedente rispetto al momento dell’incidente.

Le accuse, formulate nel decreto di convalida di sequestro dell’area, nel momento in cui il provvedimento è stato notificato, erano di rimozione e omissione dolosa di cautele e di lesioni personali colpose. Il ritrovamento del cadavere, avvenuto sabato, dovrebbe aggravare la posizione degli indagati con la riqualificazione delle lesioni in omicidio colposo. Le indagini, svolte dalla sezione di polizia giudiziaria della Guardia costiera, potrebbero allagarsi ulteriormente e coinvolgere nuove figure perché l’inchiesta mira ad approfondire le attività di manutenzione sulla gru di banchina precipitata e anche per quali motivi, nonostante le previsioni meteorologiche e l’allerta meteo, l’operaio fosse al lavoro in una posizione così pericolosa. Nel novembre 2012 un altro operaio, Francesco Zaccaria, sempre durante una tromba d’aria, morì dopo la caduta in mare della cabina della stessa gru.

In mattinata, intanto, i sindacati Usb e Fim-Cisl hanno denunciato un nuovo incidente nell’acciaieria di Taranto. “La fabbrica cade a pezzi, ennesima tragedia sfiorata, poco fa al reparto Laminatoio a freddo. Pinza e bozzello si sono staccati dalla gru numero 5”, scrive il segretario tarantino dell’Usb Francesco Rizzo. La Fim Cisl chiede un incontro al responsabile delle relazioni industriali e ad alcuni capi area e capireparto. “Invitiamo la struttura a rispettare quelle che sono le procedure di sicurezza”, scrivono i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in una lettera. “Chiediamo un incontro urgente atto ad avere chiarimenti in merito e accertare le eventuali responsabilità. Se non dovessero subentrare risposte celeri a riguardo denunceremo l’accaduto agli enti di competenza esterna”. La procura è in attesa della relazione sull’accaduto dei tecnici dello Spesal e potrebbe aprire una nuova inchiesta sull’accaduto.