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Forza Italia, Mulè: “Scontri interni al partito? Siamo messi peggio del Pd, non abbiamo neanche la capacità di far ridere”

Scontri interni a Forza Italia? Assisto abbastanza basito a quello che accade. Dopo le nomine di Berlusconi è cominciata una guerra tra eserciti di Franceschiello“. Così, ai microfoni de “L’Italia s’è desta” (Radio Cusano Campus), Giorgio Mulé, deputato e portavoce di Forza Italia, commenta le lotte fratricide interne al suo partito, all’indomani della nomina dei due coordinatori nazionali, Mara Carfagna e Giovanni Toti.

“In questa fase – continua Mulé – doveva esserci una sana e matura discussione sulle regole da mettere alla base delle primarie e dell’elezione dei nuovi coordinatori. Questa fase obbligava le persone che erano state incaricate di questo, ovvero Toti, Carfagna, Gelmini, Bernini (commissione che include anche Antonio Tajani e che è preposta alla realizzazione del nuovo statuto di Forza Italia, ndr), a fare tre passi indietro rispetto al dibattito politico interno per preparare le regole. E invece due ore dopo quelle nomine si è cominciato a dividere il bianco e il nero, i buoni e i cattivi”.

E rincara: “Ci sono delle cose abbastanza ridicole, che si scatenano a una certa ora. Se, ad esempio, Toti dice che oggi il cielo è blu e la Gelmini non l’ha interpretato bene, allora nel giro di un’ora si scatenano le batterie. Cioè escono sulle agenzie i fle dichiarazioni dei fan della Gelmini che dicono: ‘No, il cielo non è blu, ma è grigio come dice la Gelmini’. Ma di cosa parliamo? Berlusconi ha fatto questa scelta nelle nomine perché si tratta di un arricchimento. La posizione opposta di Carfagna e di Toti su Salvini? – prosegue – Puoi anche pensare che l’arancia non vada bene sul pesce, ma, quando lo provi, poi scopri che ci va benissimo. Per me è un grandissimo arricchimento che Toti e Carfagna possano ragionare insieme sul da farsi, anche in maniera robusta e ruvida. E’ eccellente come soluzione per evitare il pensiero unico. Devi avere, però, la maturità di avere quel ruolo, devi avere la leadership. Adesso non possiamo continuare a occupare le agenzie coi nostri sterili e inutili dibattiti”.

E chiosa: “Ci stiamo riducendo come il Pd? Veramente non c’è neanche l’effervescenza dei Civati e dei Cuperlo. Non abbiamo neanche quella capacità di far ridere