Elezioni 2019

Ballottaggi 2019, affluenza definitiva al 52,1%: netto calo rispetto al primo turno

Quindici giorni fa ai seggi era andato il 68,21 per cento degli aventi diritto. La tendenza comunque era stata registrata già nelle rilevazioni sulla presenza degli aventi diritto ai seggi di mezzogiorno e delle 19. Alle 12 aveva votato il 17,49 per cento, mentre alle 19 si era presentato alle urne il 37,4%

Alle elezioni per i ballottaggi ha votato il 52,1% per cento degli aventi diritto, in forte calo rispetto al primo turno del 26 maggio quando l’affluenza definitiva fu del 68,21 per cento. È chiaro che il raffronto tra ballottaggio e primo turno è poco indicativo in particolare in un sistema tendenzialmente tripolare (senza tenere conto delle liste civiche).

La tendenza comunque era stata registrata già nelle rilevazioni sulla presenza degli aventi diritto ai seggi di mezzogiorno e delle 19. Alle 12 aveva votato il 17,49 per cento, mentre alle 19 si era presentato alle urne il 37,4 per cento degli aventi diritto.

Sono stati 16 i comuni capoluogo in cui si è vota: si tratta di Potenza, Campobasso, Ascoli Piceno, Avellino, Biella, Cesena, Cremona, Ferrara, Foggia, Forlì, Livorno, Prato, Reggio Emilia, Rovigo, Verbania, Vercelli. Sette le vittorie del centrodestra, altrettante del centrosinistra, mentre al M5s è andata una città (Campobasso) e Avellino sarà guidata da un civico. 

Alle comunali che si sono svolte domenica 26 maggio, al primo turno, il centrosinistra ha confermato Firenze e Bari tra i capoluoghi di regione, Bergamo, Modena, Pesaro e Lecce tra quelli di provincia; il centrodestra si è reinsediato a Perugia e Vibo Valentia ed ha strappato al centrosinistra la guida di Pescara e Pavia.