Politica

Pd, Delrio: “Salvini è un bullo da bar che promette e quando rientra a casa sta zitto. Conte? Non va neanche calcolato”

Salvini? Si preoccupa tutto il giorno di minacciare. Prima minaccia Saviano, poi dice che il problema delle scorte non va affrontato in maniera politica. Ma allora perché minacci Saviano? Quel ‘bacione’ è una provocazione, è una minaccia. Poi lui ci ha abituato alle retromarce. Prima dice che si farà processare, poi scappa anche grazie al M5s“. Sono le parole pronunciate ai microfoni de “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus, da Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera.

E aggiunge: “A me personalmente Salvini sembra più un bullo da bar che promette e che fa grandi discorsi, poi, quando rientra a casa, sta zitto. E’ un modo di fare politica che può anche impressionare quelli che stanno al bar, ma, quando è ora di fare i conti veri, ci si rende conto che il Paese è fermo, gli investimenti sono bloccati, i posti di lavoro diminuiscono. La verità è che la politica non è presente nei luoghi di maggiore sofferenza ed è un problema che non riguarda solo il Pd. Conosco molti quartieri poveri e non ho trovato mai una sezione della Lega o del M5s. Esiste però un tema di comunicazione, di linguaggio, di vicinanza, di consapevolezza – continua – Gli italiani sono più interessati ai problemi di trasporto pubblico e di lavoro oppure ai proclami su guerre all’Europa e agli immigrati? Ricordo anche che la maggioranza dei giovani tra i 18 e i 24 anni hanno votato per il centrosinistra, non per il centrodestra. Sono dati ufficiali”.

Delrio sottolinea: “La Lega ha raggiunto il 34% alle europee e il 14% alle amministrative. Quel voto appartiene a chi cerca a ogni costo una via d’uscita e vuole capire se questo signore sarà in grado di portarci fuori dalla crisi. Purtroppo è un voto che non tiene presente il fatto che Salvini è una delle cause dei problemi a cui siamo tornati. E lui è stato furbo, perché si è nascosto dietro ai 5 Stelle, a cui ha dato tutta la colpa, quando lui, invece, è l’azionista principale di questo governo”.

L’ex ministro evidenza il problema dell’astensionismo dilagante in Italia e si pronuncia infine sull’Europa: “Noi siamo fortemente e convintamente europeisti. E non ce ne vergogniamo. Non ci siamo mai assolutamente fatti mettere in pidi in testa dalla Ue: si discute e si cerca di trovare insieme delle soluzioni comuni. Ed è questo l’unico modo per risolvere i problemi. Battere i pugni sul tavolo, in Italia peraltro, visto che Salvini non partecipa alle riunioni dei ministri dell’Interno europei, e lasciare poi che gli altri decidano è un modo singolare per affrontare i problemi. Quella di Salvini è solo propaganda, perché le cose stanno diversamente – chiosa – L’Europa va cambiata e resa più forte, perché è l’unico modo per continuare a garantire lavoro, protezione sociale, politiche vere e sostenibili per l’ambiente. Questo governo sta proponendo la sospensione del codice degli appalti, una direttiva europea garanzia di legalità, che garantisce legalità e protezione delle piccole e medie imprese. Abolire quel codice significa andare in direzione contraria a tutti quei Paesi europei che stanno crescendo 10-12 volte più dell’Italia. L’Italia purtroppo con Salvini sarà fuori dal tavolo. Di Maio non è pervenuto perché non si sa cosa pensi dell’Europa. Conte non va neanche calcolato“.