Cultura

Teatro alla Scala, nuova stagione con le star: dalla Prima con la Netrebko in Tosca a un “Ballo” versione Salvatores. Fino al compleanno di Beethoven

Per l'inaugurazione della stagione del 7 dicembre il direttore Chailly punta di nuovo su Puccini e ancora con un'edizione "vicina all'originale", come già successo negli ultimi anni. Tra gli altri appuntamenti la celebrazione dei 50 anni del debutto scaligero di Plàcido Domingo e "Madina", teatro-danza con Bolle e Timi

Il Teatro alla Scala come Castel Sant’Angelo: la prossima stagione del tempio della lirica si aprirà con la Tosca, opera di Giacomo Puccini ambientata a Roma, ai tempi della battaglia di Marengo. L’allestimento porta la firma di Davide Livermore, con la superstar Anna Netrebko nel ruolo della protagonista. Sul podio, il direttore musicale Riccardo Chailly, che promette un’edizione “molto vicina a quella di Puccini”, come ormai d’abitudine nelle esecuzioni del maestro milanese. La nuova stagione presenta quindici titoli, di cui undici sono nuove produzioni, come un Ballo In Maschera, per la regia di Gabriele Salvatores. Anno di grandi ricorrenze, il 2020: 250 anni dalla nascita di Ludwig van Beethoven – celebrati con un concerto speciale – e cinquant’anni dal debutto scaligero di Plàcido Domingo.

Anche quest’anno sarà possibile vedere la Prima della Scala, con il suo parterre di politici e celebrità varie, in diretta su Rai1. Per l’opera inaugurale, squadra che vince non si cambia: il regista Livermore aveva già firmato l’allestimento della Prima dello scorso 7 dicembre, Attila. Il soprano Anna Netrebko, diva della lirica, è stata la protagonista della Prima del 2013 (Traviata) e del 2017 (Andrea Chénier). Le scene, ancora una volta, sono dello studio di Giò Forma.

Gli affezionatissimi di Giuseppe Verdi troveranno in calendario ben tre titoli: Il primo è Il trovatore, nella messinscena di Alvis Hermanis. Poi Un ballo In Maschera, che riunisce un poker d’assi: la bacchetta del maestro Zubin Mehta, regia del premio Oscar Gabriele Salvatores e le voci di Saioa Hernández, Fabio Sartori e Luca Salsi. Infine, La traviata nella ripresa dell’allestimento di Liliana Cavani, che sempre piace e sempre torna. Scenografie di Dante Ferretti e costumi di Gabriella Pescucci, entrambi arrivati dal cinema portando in dote quattro premi Oscar in totale. Nel cast ci sono anche Placido Domingo e Angel Blue, la miss californiana che ha infranto il tabù di una Violetta con la pelle scura.

Titoli da riscoprire: L’amore dei tre re, che vide le luci (della ribalta) proprio alla Scala nel 1913. La regia sarà affidata ad Àlex Ollé, anima della Fura dels Baus, compagnia catalana già vista – e applaudita – in una Bohème di periferia al Teatro dell’Opera di Roma. Poi un salto in avanti, fino alle avanguardie storiche, con Intolleranza 1960, per la regia di Damiano Michieletto.

Per quanto riguarda il balletto, l’appuntamento da segnare in agenda è quello con Madina, novità assoluta di Fabio Vacchi con l’étoile Roberto Bolle e l’attore Filippo Timi. Una serata di teatro-danza che farà incontrare un ballerino capace di sbancare la prima serata di Rai1 come Bolle, e un animale da palcoscenico come Timi.

Nel 2020 si celebra il 250esimo anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven: per l’occasione, Riccardo Chailly dirigerà un nuovo ciclo delle Sinfonie. Ma sarà anche l’anno del ritorno alla Scala del maestro Riccardo Muti, alla testa della Chicago Symphony Orchestra, nonché la ricorrenza dei 50 anni alla Scala di Plácido Domingo, festeggiati con un concerto straordinario. Un occhio alla tradizione e uno ai giovani talenti: a dirigere il Roméo e Juliette in calendario a gennaio ci sarà Lorenzo Viotti, nemmeno trent’anni e già direttore dell’Opera di Amsterdam.