Cultura

A Milano compositori cercasi, la compagnia ha soggetto (di Rodari), libretto e direttore d’orchestra. E fa un concorso per far scrivere la musica

Concorso aperto della VoceAllOpera, associazione di Milano con piccolo budget e grandi idee protagonista di produzioni low-cost e in periferia di grande successo. La base dell'opera sarà "C'era due volte il barone Lamberto" dello scrittore piemontese. Il libretto è firmato dal giornalista e scrittore (faro della critica lirica) Alberto Mattioli

AAA, giovani compositori cercasi. Requisiti: avere meno di 45 anni e aver letto C’era due volte il barone Lamberto di Gianni Rodari. O non averlo ancora letto, ma correre ai ripari e farsi ispirare dalla novella per comporre un’opera lirica. Il concorso è aperto da VoceAllOpera, compagnia milanese con piccolo budget e grandi idee. Dopo aver fatto cantare il Gianni Schicchi a tutti i politici italiani e aver messo in scena un Rigoletto travestito (scandalo a corte!) adesso chiamano a raccolta giovani compositori: c’è una nuova opera da ideare e comporre che vi aspetta.

La regia sarà affidata a Gianmaria Aliverta, enfant terrible capace di passare senza sforzo dai teatri di periferia alla Fenice di Venezia – e ritorno: “Come VoceAllOpera, anche Rodari è un figlio dei laghi piemontesi, e questo ci lega allo scrittore di Omegna, di cui nel 2020 ricorre il centenario della nascita” racconta il regista. “Abbiamo voluto rendere omaggio a un autore spesso dimenticato, dotato di quella straordinaria capacità di rivolgersi ai piccoli per parlare ai grandi”.

La direzione sarà affidata alla bacchetta di Marco Alibrando, mentre il libretto avrà la firma di Alberto Mattioli, giornalista della Stampa e scrittore, punto di riferimento della critica lirica e scrittore, che dopo aver visto 1707 opere (contatore in continuo aggiornamento) è passato dall’altra parte della barricata: questo è il suo terzo libretto d’opera. “Wystan Hugh Auden – poeta inglese e superbo librettista di Britten e Stravinskij – diceva che i versi del libretto sono come la fanteria per un generale cinese: hanno un momento di gloria, cioè ispirare una melodia al musicista, e poi possono anche essere sacrificati” scherza il giornalista, che aggiunge: “L’ultima parola è del compositore, in sintesi. Essere un ottimo musicista è condizione necessaria ma non sufficiente per scrivere una buona opera, bisogna anche essere un buon drammaturgo. Verdi era entrambe le cose, Schubert no, per esempio. Perciò è un’idea intelligente quella di affiancare ad un compositore debuttante qualcuno che conosce l’opera, sarò molto contento di lavorare insieme al vincitore del concorso. O alla vincitrice».

I progetti saranno selezionati da una giuria presieduta da Cristina Ferrari (direttore artistico del Teatro Municipale di Piacenza) e composta da Francesco Lanzillotta, Federico Maria Sardelli, Orazio Sciortino, Marco Taralli, Marco Tutino. Il compositore scelto avrà tempo fino a dicembre per completare l’opera (appunto) che andrà in scena nel 2020.

Dare una possibilità di debutto giovani talenti è una delle missioni di VoceAllOpera. Dopo aver scoperto – e formato – nuovi cantanti e direttori d’orchestra (vedi alla voce Nicolò Jacopo Suppa) la nuova chiamata alle armi è per i compositori, purché sotto i 45 anni. “Si fa troppo poco per i giovani compositori, c’è bisogno di investire di più sulla creatività” aggiunge Mattioli. “All’estero i teatri sostengono le opere contemporanee con grandi campagne promozionali: in Italia ci sono stati esempi interessanti alla Scala (con Fin de Partie, di György Kurtág) e alla Fenice (Riccardo III, di Giorgio Battistelli) ma sono più l’eccezione che la regola”.