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Doping, inchiesta Aderlass: sospeso dal Giro d’Italia Koren, gregario di Nibali. Notifica anche per l’ex ciclista Petacchi

Il 32enne sloveno della Bahrain-Merida (nella foto a destra) non è al via della quinta tappa della corsa Rosa: è coinvolto nell'indagine nata dagli arresti ai mondiali di sci di fondo del febbraio scorso che ha portato alla scoperta di una rete mondiale di trasfusioni di sangue. Nel dossier citati 21 atleti di 5 sport diversi: tra i nomi anche quello del velocista, oggi commentatore Rai, che al Corriere dice: "Non ho idea del motivo"

L’inchiesta Aderlass che ha scoperto un network internazionale di doping ematico si allarga anche al ciclismo e colpisce il Giro d’Italia in corso. Alla partenza della quinta tappa da Frascati a Terracina non c’è Kristijan Koren, gregario di Vincenzo Nibali alla Bahrain-Merida. Il 32enne sloveno è fra i corridori sospesi dall’Uci (l’Unione ciclista internazionale), insieme al croato Kristijan Durasek. Le notifiche per il coinvolgimento nell’inchiesta sono arrivate anche a Borut Bozic, direttore sportivo della Bahrain-Merida ma non presente al Giro, e soprattutto all’ex velocista Alessandro Petacchi, vincitore di 22 tappe della corsa Rosa e oggi commentatore per la Rai. “Non ho idea del motivo per cui compaia il mio nome in questo dossier”, ha detto al Corriere della Sera.

Il dossier a cui fa riferimento Petacchi è quello che gira intorno al medico tedesco Mark Schmidt, arrestato il 27 febbraio scorso a Erfurt nel corso di un’operazione che ha portato all’arresto di dieci tra medici e atleti dello sci di fondo, alcuni di questi colti in fragrante durante i Mondiali in corso a Schladming, in Austria. L’inchiesta ha portato a scoprire un network di trasfusioni di sangue a scopo dopante che coinvolge 21 atleti di otto nazionalità e cinque sport diversi.

L’Uci ha comunicato di aver adottato “un provvedimento sospensivo sulla base delle informazioni delle autorità austriache per una potenziale violazione della normativa antidoping”. La Bahrain-Merida ha specificato in una nota ufficiale che, per quanto riguarda Koren e Boic, “le presunte violazioni riguardano la stagione 2012-2013“. ” Il team esegue sempre controlli medici approfonditi (incluso il controllo del passaporto biologico) di qualsiasi nuovo corridore. Il team non commenterà questo caso fino a che il procedimento formale non sarà definitivo”, si legge ancora nella nota.

A fare i nomi sarebbe stato proprio il medico Schmidt che ha confessato ma è ancora in carcere. Secondo il Corriere della Sera, in una delle sue testimonianza è stato citato anche Petacchi che lo ha avuto come medico sociale quando correva nel Team Milram. Danilo Hondo, ex compagno e ultimo uomo del velocista ai tempi della Lampre, alla tv pubblica tedesca Ard ha raccontato dei prelievi effettuati nello studio del medico a Erfurt e poi delle trasfusioni prima delle gare importanti, come una Milano-Sanremo. “Io non ho mai visto o conosciuto Schmidt”, ha detto Petacchi al quotidiano di via Solferino, e “non ho mai fatto una trasfusione di sangue”.