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Elezioni Sicilia, risultati: centrodestra bene, cresce Lega. M5s perde Gela e Bagheria, ma va al ballottaggio a Caltanissetta

Cinque su sette dei centri più grandi andranno al secondo turno. I grillini crollano dove amministravano, ma riescono a passare la prima fase nella città di cui è originario il deputato regionale Cancelleri e a Castelvetrano. Salvini: "Grazie ai siciliani. Nostra corsa fino a qualche anno fa sarebbe sembrata fantascienza". Di Maio: "Abbiamo mostrato solidità"

Il centrodestra vince dove si è alleato con la Lega, ma pure con pezzi di Pd e centrosinistra. Il Carroccio cresce ovunque e ottiene un sindaco. I 5 stelle perdono dove amministravano (Gela e Bagheria), ma arrivano al ballottaggio a Caltanissetta, l’unico capoluogo di provincia al voto, e a Castelvetrano: in entrambi i casi sfiderà il centrodestra (senza Lega). Nel comune Trapanese fuori al primo turno l’unico candidato del Pd che il segretario Zingaretti aveva apertamente sostenuto. I risultati delle elezioni amministrative in Sicilia confermano le tendenze nazionali e danno segnali ai partiti in vista delle elezioni Europee di fine maggio.

Il leader del Carroccio Matteo Salvini esulta: “Grazie ai siciliani”, ha detto a Rtl 102.5 parlando di successo per il centrodestra “con la Lega al traino“. “E’ una scelta che solo a parlarne due-tre anni fa sarebbe stata fantascienza. Vuol dire che quello che facciamo al governo piace dal Nord al Sud”. Subito dopo è arrivata la reazione dei 5 stelle, con il leader Luigi Di Maio che rivendica solidità: “Quando si gioca ad armi pari e anche gli altri corrono con una sola lista mostriamo tutta la nostra solidità, ma la grande soddisfazione è essere arrivati al ballottaggio nell’unico capoluogo di provincia che va al voto: Caltanissetta. Senza contare anche il ballottaggio nel Comune di Matteo Messina Denaro, Castelvetrano, a dimostrazione dei nostri anticorpi e della coerenza sempre mostrata sulla legalità e la lotta alla mafia. Il cambiamento continua”. “A Gela e Bagheria i sindaci non erano più nel M5s e rispettivamente da 4 e da 2 anni, quindi non è assolutamente vero che abbiamo perso due Comuni. Già era intervenuto il M5s attraverso espulsioni e sospensioni“, scrivono i pentastellati in una nota.

Caltanissetta – A Caltanissetta, unico capoluogo di provincia chiamato al voto in Sicilia, è sfumata la vittoria al primo turno per il candidato sindaco del centrodestra Michele Giarrata (37,5%), che andrà al ballottaggio con l’esponente del M5s (primo partito con il 13,5% dei consensi) Roberto Gambino che ha ottenuto il 20%. Segue a poca distanza Salvatore Messana (17,6%), già due volte sindaco, che precede di circa 6 punti percentuali il candidato della Lega Oscar Aiello. Questi i dati quando lo scrutinio nelle 56 sezioni è quasi ultimato. “Pensavamo di farcela al primo turno – ha detto Giarratana – ma avevamo ampiamente considerato la possibilità di andare al ballottaggio, dove di solito cambia tutto in termini di organizzazione ed equilibri politici, però il progetto che ha portato avanti il centrodestra in fondo è stato apprezzato da 4 nisseni su 10, dovremo essere più incisivi. Sia la Lega che il Movimento 5 stelle hanno addirittura mosso i ministri in campagna elettorale, quindi loro ci tenevano tantissimo. Non ci preoccupa nessuno, la nostra coalizione resterà compatta”. Per quanto riguarda le liste, dietro al M5s si piazza “Giarratana Sindaco” con il 12,02%, segue la Lega con il 10,18%. Quarta Forza Italia con il 9.92%. “I dati non sono ancora definitivi ma la situazione si delinea in maniera abbastanza chiara, siamo il primo movimento politico a Caltanissetta per numero di voti – ha detto Gambino – e questo è un dato incontrovertibile. Sentiamo addosso una grandissima responsabilità“.

Bagheria – La città di Patrizio Cinque, il sindaco uscente M5s poi scomunicato perché imputato nel processo che mette sotto accusa la costruzione del palazzetto dello sport, vede il crollo dei 5 stelle che con Romina Aiello si fermano all’11 per cento. Ha superato la soglia del 40%, utile per essere eletto al primo turno, Filippo Tripoli (46%) sostenuto dal centrosinistra e da un pezzo di centrodestra. Segue, ma a distanza, Gino Di Stefano (31,4%), candidato del centrodestra e della Lega che aveva riempito piazza Matrice di sostenitori del Capitano. Nei voti alle liste il Carroccio rimane comunque dietro agli alleati di governo raccogliendo l’8,5 per cento contro il 9% dei Cinquestelle.

Gela – Sarà sfida al secondo turno tra Lucio Greco (36,2%) e Giuseppe Spata (31%) a Gela: il primo è sostenuto dall’alleanza tra il pezzo di Fi vicino a Gianfranco Miccichè e il Pd, il secondo è il candidato della Lega, appoggiato dal centrodestra e dai dissidenti di Fi. Mmale il M5s, che aveva stravinto cinque anni fa, con il candidato Simone Morgana che si ferma al 15% (quarto).

Castelvetrano – A Castelvetrano, comune sciolto per mafia due anni fa, si sfideranno al ballottaggio Calogero Martire (30,3%) del centrodestra (senza Lega e FdI) e Enzo Alfano (28,5%) del M5s. I risultati definitivi confermano la sconfitta di Pasquale Calamia, fermo al 16,3%, unico candidato col simbolo del Pd per il quale si è speso il segretario Nicola Zingaretti che aveva tenuto un comizio in piazza alla vigilia della Liberazione. La lista Obiettivo città è quella che ha ottenuto più voti, seguita dai Cinquestelle con il 24,5%.

Monreale – A Monreale il duello al ballottaggio sarà tra Alberto Arcidiacono, autonomisti e Diventeràbellissima, e l’uscente Pietro Capizzi, appoggiato da una parte del Pd e da pezzi del centrodestra. Il M5s si è fermato al 6% (voti di lista) ed è stato battuto dalla Lega che da sola ha ottenuto il 9,7 per cento. Il candidato di Forza Italia Salvino Caputoil primo politico decaduto per la legge Severino dopo una condanna per tentato abuso d’ufficio, si è fermato al 14 per cento.

Mazara del Vallo – A Mazara del Vallo, se la vedranno al secondo turno Salvatore Quinci (33,2%) sostenuto da liste civiche e Giorgio Randazzo (21,1%), il candidato della Lega appoggiato anche da altre tre liste.

Aci Castello – Ad Aci Castello eletto al primo turno Carmelo Scadurra, sostenuto da Pd e da alcune liste civiche. Con il 53,74% ha avuto la meglio sul candidato del centrodestra Ignazia Carbone, fermatasi al 30,88%, e del Movimento 5 stelle Antonio Bonaccorso, con il 15,38%.

Affluenza in calo – Ha votato il 58,42% degli elettori siciliani alle amministrative di ieri in 34 comuni siciliani. Sono 254.687 gli elettori che si sono recati alle urne. Il comune più virtuoso è risultato Brolo, nel Messinese, dove ha votato il 78,12% degli aventi diritto Fanalino di coda Santa Elisabetta, nell’Agrigentino, con il 34,12%. Nell’unico comune capoluogo, Caltanissetta, ha votato il 56,70% (era stato il 64,86 nelle precedenti elezioni). A Gela il dato si è attestato al 58,40% (era stato il 68,60%). A Castelvetrano, nel Trapanese, ha votato il 55,28% (il dato era stato del 75,29%). A Mazara del Vallo il 65,02% (72,74%). A Bagheria, nel Palermitano, il 58,47% (63,85%); a Monreale il 59,16% (68,59%).