Capitoli

  1. Caso Vannini – Fatti, sentenze e pezzi mancanti del processo diventato un caso tv, tra la politica e le polemiche social
  2. Un giorni in Pretura diventa un caso (social)
  3. La politica al fianco della famiglia dei Vannini
  4. I fatti e le sentenze 
  5. L'attenzione dei programmi tv
  6. I pezzi mancanti 
Cronaca Nera

La politica al fianco della famiglia dei Vannini - 3/6

Se ne sono occupati per anni Chi l'ha visto? e Quarto grado, ci sono tornati ora le Iene e Un giorno in Pretura, la cui puntata è finita sotto gli attacchi social per un presunto taglio "troppo soft" nei confronti degli imputati. Ecco la ricostruzione di tutta la vicenda (compresi i buchi nell'inchiesta)

E dire che di posizioni radicali, proprio dopo la sentenza di secondo grado, ce ne sono state eccome. A iniziare da quella del sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, il quale ha detto di provare “un senso di vergogna nell’indossare la fascia tricolore” in rappresentanza di uno Stato che “non tutela i cittadini e che lascia impuniti gli assassini di Marco”. La stessa ministra della Difesa Elisabetta Trenta, pur senza “entrare nei meriti della sentenza giudiziaria” si è rivolta ai genitori di Marco (“comprendo la vostra rabbia”), assicurando il suo impegno “fin quando sarò io a guidare il ministero della Difesa, affinché al signor Ciontoli non sia concesso il reintegro in forza armata”. Più esplicito Matteo Salvini: “Una vergogna. Sono d’accordo con i parenti di Marco”. Dichiarazioni forti forse dovute, secondo la famiglia Ciontoli, a un accanimento mediatico.