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Brexit, gli Usa avvertono: niente accordi se torna il confine in Irlanda. Uk e Ue sono avvisate

Riprendere il controllo delle proprie decisioni e riacquistare la libertà di stringere nuovi accordi commerciali bilaterali, come ripetono i Brexiteer, dovrebbe assicurare al Regno Unito un roseo futuro post Brexit. Peccato che non si tratti solo del Regno Unito di Gran Bretagna, ma del Regno Unito di Gran Bretagna e Nord Irlanda: non di un’isola, ma di un’isola, più un quarto di isola, più le piccole. Una realtà che si impone senza misericordia, turbando i progetti e le speranze dei Leaver, perché crea un confine che, per rispettare gli accordi del Venerdì Santo, non può essere un confine, ma che per segnare il risultato della Brexit che piace ai Brexiteer dovrebbe diventarlo.

La settimana scorsa si sono messi di mezzo anche gli americani, sotto forma di una delegazione del Congresso degli Stati Uniti guidato dalla sua speaker, la democratica Nancy Pelosi, che ha compiuto una visita in Gran Bretagna e Irlanda. Le intenzioni erano chiare fin dall’inizio: “Ci incontreremo con importanti rappresentanti del governo e con leader locali per capire meglio il futuro del Regno Unito e dell’Irlanda in caso di Brexit e per esprimere l’impegno duraturo dell’America per un futuro di pace e prosperità per tutti i loro cittadini. Sia il Regno Unito che l’Irlanda hanno un legame profondo e speciale con gli Stati Uniti. La nostra delegazione compie una visita in un momento critico per due dei nostri più stretti alleati e siamo ansiosi di discutere sulla direzione che prenderanno i nostri interessi comuni in tema di sicurezza ed economia“.

Nancy Pelosi ha precisato la posizione del Congresso americano nel discorso tenuto alla Camera bassa del Parlamento della Repubblica d’Irlanda: “Nel momento in cui vi trovate ad affrontare le sfide poste dalla Brexit, sappiate che i Democratici e i Repubblicani della Camera dei rappresentanti sono con voi. Dobbiamo far sì che, nel corso delle discussioni sulla Brexit, nulla accada che metta in pericolo gli accordi del Venerdì Santo, compreso – ma non solo – il confine senza frontiere tra la Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del Nord. Voglio essere chiara: se la Brexit minasse gli accordi del Venerdì Santo non vi sarebbe alcuna possibilità di accordi commerciali tra Regno Unito e Stati Uniti”.

La posizione della speaker, ma con riferimento a eventuali concessioni dell’Unione europea, è stata sostenuta con forza anche da Richard Neal, il presidente della commissione della Camera dei rappresentanti che esamina i trattati commerciali, che faceva parte della delegazione: “Se l’America vuole un accordo commerciale con l’Unione europea, cosa che ritengo molto auspicabile e che desidero personalmente, si torna allo stesso problema del confine nel caso si facesse qualcosa che attenuasse o annacquasse gli accordi del Venerdì Santo”.

Anche l’Unione è dunque avvisata.