Cultura

Ischia, il giardino della Mortella oggi è un sogno condiviso. La sua bellezza salverà il mondo?

Un musicista inglese, William Walton – sposato con Susana, una donna argentina appassionata di piante – compra nel 1949 due ettari di una collina scoscesa a Ischia, tutta rocce, terra vulcanica e mirto che nasce spontaneo ovunque. Lì costruiranno una casa che in realtà è corollario di un progetto grandioso, un giardino romantico, ricco di piante che arrivano da ogni parte del mondo. Chiamano per progettarlo Russell Page, famoso architetto di paesaggi. Per realizzare il progetto si prevedono dieci anni. Susana continuerà per altri 40.

Mediterraneo e subtropicale, alto e basso, nella valle e in collina nei terrazzamenti, i sentieri si snodano come serpenti, si sente che c’è una visione, eppure sembra naturale come certe foreste balinesi. Fontane lo interrompono, piccoli nascondigli dove fermarsi a leggere, oziare, meditare. La Victoria house ospita una magnifica ninfea rara che cambia colore, a volte si nasconde sott’acqua, ha foglie tonde così grandi da sostenere un bambino; ma non ci proverei.

Walton era un compositore famoso, ha fatto tra l’altro le musiche per l’incoronazione di Giorgio VI ed Elisabetta, sua figlia. Non a caso Carlo d’Inghilterra, che con le piante parla assai, lo ha visitato. Bisogna però conoscere molte lingue.

In un magnifico eclettismo c’è una tea house inglese, una costruzione thailandese, un coccodrillo di bronzo che viene dall’Asia. C’è perfino un teatrino a grandezza naturale dove vivono le marionette di Emanuele Luzzati. Nel documentario che si può vedere nel museo impressiona la vivacità di Susana, che fa da cicerone a un gruppo di turiste, sprizzando amore e conoscenza.
Dedicare la vita alla costruzione di un sogno potrebbe sembrare un lusso da ricchi aristocratici. Ma questa bellezza oggi è condivisa, ospita i concerti di giovani musicisti, nel teatro greco si fanno rappresentazioni. Salverà davvero il mondo, come Dostoevskij fa dire al principe Miskin?

Siamo sopra Forìo, in cima c’è una roccia la cui punta ospita le ceneri di Walton. Guarda il mare. Grazie Susana e William Walton.