Fatti a motore

Psa, Carlos Tavares in retromarcia : “Non ci sono trattative in corso con Fca”

Dopo la chiusura da parte della famiglia Agnelli, il numero uno del gruppo francese ha smentito che esistano "discussioni strategiche" riguardo ad un'alleanza con PSA, pur dichiarandosi contento dell'attuale joint venture sui veicoli commerciali. Ma Bloomberg riporta voci riguardo a una possibile collaborazione per una piattaforma elettrificata

Ci sposiamo. Anzi, no. Continua il tira e molla fra FCA e PSA: dopo la reciproca apertura di entrambe le aziende a possibili alleanze o fusioni, poche ore fa il gruppo francese ha smentito categoricamente che siano in corso trattative per accordi o acquisizioni con la compagnia italoamericana. Questo perché i risultati economici ottenuti nel 2018 sarebbero sufficienti affinché PSA possa “sviluppare in piena autonomia nuove strategie di espansione e nuove tecnologie”.

Parole che arrivano dalla bocca di Carlos Tavares, ad del gruppo transalpino: “Non ci sono discussioni strategiche, anche se restiamo mentalmente aperti a cogliere opportunità se servono”. Il manager portoghese ha comunque espresso soddisfazione per la joint-venture con FCA (valida fino al 2023) relativa alla costruzione di veicoli commerciali presso lo stabilimento Sevel, in Abruzzo. E a chi suggerisce che FCA possa essere il passe-partout per l’ingresso di PSA sul mercato nordamericano, Tavares risponde “che negli Stati Uniti esistono anche altri costruttori e altre realtà” industriali.

Una sorta di retromarcia che trova sponda nella lettera inviata dal presidente e amministratore delegato di Exor (principale azionista di FCA) e di FCA, John Elkann, agli azionisti della holding di proprietà della famiglia Agnelli: “In questa nuova ed entusiasmante era, noi (cioè Exor, ndr.) e Fca siamo determinati ad avere un ruolo attivo e ambizioso. Per oltre un secolo siamo stati la stabilità per Fiat e più di recente per Fca. La nostra permanenza nel capitale di Fca ha dato ai suoi leader che si sono susseguiti nel tempo la libertà di pianificare lo sviluppo a lungo termine, piuttosto che dover reagire alle pressioni quotidiane. Rimangono invariati il nostro impegno nei confronti del Gruppo Fca e la nostra volontà di essere parte del suo futuro coraggioso e redditizio”. Come a dire, ‘FCA è roba nostra e non intendiamo cederla’.

Eppure, anche se questo matrimonio non s’ha da fare, continuano a susseguirsi le voci di una possibile collaborazione fra i due gruppi per lo sviluppo di una nuova piattaforma elettrificata comune. Indiscrezioni che arrivano dall’agenzia americana Bloomberg e che, per ora, non sono state né confermate né smentite dagli interessati. Certo è che gli ingenti investimenti necessari per la mobilità elettrica, la connettività e la guida autonoma rendono indispensabili gli accordi fra i costruttori: per questo, nonostante le dichiarazioni ufficiali, rimangono sul tavolo tutte le ipotesi che consentano di condividere i costi e far crescere gli utili dei fabbricanti d’auto.