Locatelli for president  - 4/5

• di La Sila
• 4 Aprile 2019

I finalisti dovranno servire un intero menù degustazione che, come da breviario del buon cooking show, dovrà raccontare “chi siete e dove andate” e d’altra parte – come recita un celebre motto del Sodalizio Muschiato, gruppo di artisti-scienziati-filantropi-umoristi-geni – “io lo so dove vado, voi sapete dove dovete andare?”. E’ qui che Locatelli prende una frase di Jfk e, come nella rovesciata di Carlo Parola, cambia la parola Paese con la parola ingredienti: “Non chiedetevi cosa possono fare i vostri ingredienti per voi, chiedete cosa potete fare voi per i vostri ingredienti”. E’ già ora di modificare il celebre discorso di Bob, sempre Kennedy, per cui il Pil misura tutto, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Per esempio la finale di MasterChef.

Pronti-via e Gilberto si taglia un dito ma, tipo Rambo – vuoi l’adrenalina da Olympia Stadion, vuoi  la considerazione di sé che forse lo fa credere anche chirurgo –, potrebbe anche cucirsi la ferita da solo. Valeria, come sottolinea Barbieri, si muove come Robocop: in tre movimenti fa 13-14 preparazioni. Gloria invece ha una qualche difficoltà a far partire i fornelli.

Ma l’ombra del thriller avanza quando Gilberto, mentre parla con Barbieri, si taglia una seconda volta. E’ il panico, soprattutto il suo. “Tutti tranquilli” invita alla calma Barbieri. “Le altre due non le cagano nemmeno” commenta Bastianich, perspicace. Il dottore alla fine lo sistema, non si capisce se con ago e filo o cosa. Nel mentre Barbieri lo aiuta togliendo le pentole dai fornelli per non far bruciare e Gilberto se sta a allarga’: “Tolga la trippa dal fornello” grida. “Poi?” chiede Barbieri. “Una ganache al cioccolato bianco” risponde l’altro. Risate, mentre Gloria e Valeria però con fare guardingo si girano per controllare che lo chef non aiuti troppo.