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  1. Riace, Cassazione annulla il divieto di dimora per Lucano: “No indizi di azioni fraudolente” – Ecco le motivazioni
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  3. I matrimoni di comodo? Basi dell’accusa incerte
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Giustizia & Impunità

I matrimoni di comodo? Basi dell’accusa incerte - 3/5

È quanto scrive la Cassazione nelle motivazioni depositate oggi e relative all’udienza che lo scorso 26 febbraio si è conclusa con l’annullamento con rinvio del divieto di dimora a Riace, la cittadina calabrese diventata un simbolo per l’accoglienza dei migranti. "Mi sto difendendo nel processo e non dal processo. Piano piano la luce si sta facendo strada", ha commentato Lucano a ilfattoquotidiano.it

Sul punto la Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa: “Il controllo di legittimità – è scritto nella sentenza – non può involgere la ricostruzione dei fatti né l’apprezzamento del giudice di merito espresso circa l’attendibilità delle fonti e la rilevanza e concludenza dei dati indiziari. Alla Corte spetta solo il compito di verificare se in sede di Riesame si sia data coerente giustificazione”. Però gli ermellini si esprimono negativamente nei confronti dell’accusa riguardo ai “presunti matrimoni di comodo” tra immigrati e cittadini italiani che sarebbero stati “favoriti” dal sindaco perché “poggia sulle incerte basi di un quadro di riferimento fattuale non solo sfornito di significativi e precisi elementi di riscontro ma, addirittura, escluso da qualsiasi contestazione formalmente elevata in sede cautelare”. Per quanto riguarda la permanenza in Italia della sua compagna Tesfahun Lemlem c’è sì, invece, la “gravità indiziaria” ma bisogna tenere conto della “relazione affettiva” che intercorre tra i due oltre che “la condizione di incensuratezza dell’indagato”. Del resto, nell’annullare l’obbligo di firma della sua compagna, la VI Sezione aveva parlato a riguardo di “reati commessi per finalità moralmente apprezzabili”, ma anche di “consapevole illegalità”.