Camorra

Camorra, gup di Napoli ha assolto imprenditore considerato vicino al boss dei Casalesi Michele Zagaria

Giuseppe Inquieto è stato assolto per "non aver commesso il fatto" dall’accusa di associazione camorristica. Era stato arrestato insieme al fratello Nicola nell’aprile 2018 dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia, ma il Riesame aveva annullato l'ordinanza

Il gup di Napoli, Giuseppe Sepe, ha assolto per “non aver commesso il fatto” dall’accusa di associazione camorristica Giuseppe Inquieto, imprenditore che la Dda di Napoli ritiene uno dei più stretti fiancheggiatori del boss dei Casalesi Michele Zagaria. Il fratello dell’imputato, Nicola Inquieto, imprenditore edile, è sotto processo al tribunale di Napoli Nord perché considerato colui che avrebbe investito parte del tesoro del boss in Romania, dove in effetti il costruttore ha creato un impero immobiliare di svariate decine di milioni di euro; un altro fratello, Vincenzo, ospitò Michele Zagaria nella sua abitazione di Casapesenna durante la sua lunga latitanza.

Giuseppe Inquieto, difeso dall’avvocato Nando Trasacco, era stato arrestato insieme al fratello Nicola nell’aprile 2018 dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli nell’ambito di un’indagine coordinata dai magistrati anticamorra della Procura partenopea – aggiunto Luigi Frunzio, sostituti Maurizio Giordano e Alessandro D’Alessio – ma il Riesame aveva annullato l’ordinanza di arresto; Inquieto ha poi scelto l’abbreviato a Napoli, a differenza di altre persone coinvolte; il pm Giordano aveva chiesto in sede di requisitoria la condanna a sei anni e otto mesi.

Per l’accusa Inquieto avrebbe favorito la latitanza di Zagaria; secondo quanto dichiarato da alcuni collaboratori di giustizia una volta fedelissimi del boss, l’imprenditore, esperto fabbro e attivo nella realizzazione di porte blindate, avrebbe realizzato i bunker dove Zagaria si sarebbe nascosto prima di essere arrestato il 7 dicembre 2011, gestendo inoltre delle società riconducibili – secondo gli inquirenti – al boss. Una ricostruzione che non ha convinto il giudice per l’udienza preliminare.