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Pensioni, Inps: “Pagare chi chiede quota 100 da aprile senza verificare che abbia cessato l’attività”

Il direttore generale dispone "in via straordinaria di procedere alla liquidazione provvisoria sulla base delle dichiarazioni contenute nella domanda, a ricorrere dei prescritti requisiti", salvo "recupero degli eventuali ratei indebiti corrisposti al richiedente nel caso di difformità"

Procedere alla liquidazione provvisoria delle domande di pensione quota 100 a partire dal 1° aprile senza verificare l’avvenuta cessazione di attività dei lavoratori dipendenti. E’ quanto prevede un messaggio inviato lo scorso 11 marzo dal direttore generale dell’Inps, Gabriella Di Michele, alle direzioni regionali, alle direzioni di coordinamento metropolitano e alla strutture territoriali dell’Istituto, e di cui dà conto Adnkronos/Labitalia.

“Esclusivamente per le pensioni quota 100 con decorrenza 1° aprile 2019, atteso il meccanismo della prima finestra utile, si ritiene opportuno consentire in via straordinaria di procedere alla liquidazione provvisoria sulla base delle dichiarazioni di cessazione contenute nella domanda, a ricorrere dei prescritti requisiti”, si legge, “in mancanza di un dato certificato dal datore di lavoro attraverso le comunicazioni obbligatorie Unilav, attestante l’avvenuta cessazione del rapporto di lavoro dipendente”.

“Rimane fermo che, successivamente alla disponibilità nell’archivio Unilav dei dati relativi alla cessazione, le liquidazioni delle pensioni effettuate in via provvisoria -continua il messaggio del direttore generale – dovranno essere verificate e si dovrà procedere al recupero degli eventuali ratei indebiti corrisposti al richiedente nel caso di difformità tra la dichiarazione resa nella domanda e le informazioni presenti in Unilav”.