Cultura

La Spezia, rubano un capolavoro di Brueghel il Giovane, ma è un falso: i carabinieri l’avevano sostituito dopo una soffiata

Storia da film a Castelnuovo Magra: i ladri si fingono operai e portano via da una chiesa il dipinto della "Crocifissione" (valore 3 milioni). Ma in realtà è una crosta: i militari dell'Arma l'avevano messa lì al posto dell'originale, posto al sicuro. E nella "recita" (necessaria per motivi investigativi) erano d'accordo anche il sindaco e il prete, che per tutto il giorno avevano fatto appelli e espresso sdegno

Un colpo studiato nei particolari: il blitz all’ora di pranzo, due mazze di ferro per scardinare la teca e mettere le mani sul quadro, e poi la fuga a bordo di una Peugeot bianca. Avevano pensato a tutto i ladri che hanno trafugato la Crocifissione, opera del pittore fiammingo Pieter Brueghel Il Giovane, dalla chiesa di Santa Maria Maddalena a Castelnuovo Magra (in provincia della Spezia), tranne di mettere le mani su un clamoroso falso, una riproduzione del celebre quadro donato alla chiesa un secolo fa, che i carabinieri avevano piazzato in chiesa da oltre un mese. A muovere l’interesse dell’Arma erano state alcune voci, circolate anche nel piccolo paese della Val di Magra, secondo cui il quadro dell’artista attivo a cavallo tra il XVI e il XVII secolo, del valore di oltre tre milioni euro, potesse essere oggetto di un furto su commissione. Così gli investigatori dell’Arma, oltre a mettere il vero quadro al sicuro, avevano installato alcune telecamere puntate verso la teca ed erano rimasti in silente attesa. Alla fine i predoni d’arte sono entrati in azione ed hanno avuto vita facile a portarsi via il quadro situato in una delle cappelle laterali della chiesa, pensando di aver fatto il colpo della vita ma ritrovandosi di fatto nelle mani una “crosta”.

In pochi, in paese, conoscevano la verità. Tra questi il parroco don Alessandro Chiantaretto e il sindaco Daniele Montebello, costretti a recitare la parte davanti alle chiamate dei giornalisti e davanti ai cittadini che, saputa la notizia, si erano radunati davanti alla chiesa del paese. In serata, il bluff organizzato dall’Arma è stato svelato, confermato dallo stesso sindaco. “Il quadro originale è stato sostituito da oltre un mese con una copia. Era cominciata a circolare la voce che qualcuno potesse rubare l’opera e così i carabinieri hanno deciso di metterla al sicuro, sostituendola con una copia e installando alcune telecamere. Quando oggi è accaduto l’episodio, per esigenze investigative non potevamo svelare nulla. Ma evidentemente le segnalazioni erano fondate, per questo ringrazio l’Arma e anche la mia comunità: qualche fedele si era accorto che quella esposta non era l’originale ma una copia, e fortunatamente non ha svelato il segreto”, spiega il sindaco Montebello.

Una storia particolare, quella del quadro dipinto dal celebre pittore fiammingo: donato da una famiglia benestante poco più di un secolo fa, durante la Seconda guerra mondiale fu nascosto per impedire all’armata tedesca di sottrarlo. Il quadro peraltro era già entrato nelle mire dei ladri d’arte nel 1981: fu rubato per poi essere ritrovato dai carabinieri qualche mese più tardi. A distanza di 38 anni la storia si è ripetuta, ma i ladri questa volta si sono trovati in mano una copia, e con il fiato delle forze dell’ordine sul collo, che ora indagano a tappeto forti delle immagini di videosorveglianza e delle testimonianze di alcuni cittadini che si trovavano davanti alla chiesa proprio durante il furto. Ad agire due falsi operai fuggiti su una Peugeot bianca.