Sesso & Volentieri

Per noi sex blogger parlare di piacere femminile è stata una missione

All’inizio in Italia eravamo in tre: il Betty&Books sexyshok, ZouZou store e la sottoscritta. Una impresa titanica per tutte. Donne diverse, pioniere, imprenditrici accomunate da una missione: sensibilizzare, informare e abbattere tabù.

Allora Facebook era agli esordi e Instagram inesistente. Scrivevano però di noi i giornali di moda, ci invitavano a parlare con garbo di sex toys in tv o alla radio. Oggi avremmo più followers di Chiara Ferragni.

Non si parlava ancora di oggetti del piacere in maniera così libera. Ovvero, ci stavano riuscendo per esempio, le protagoniste americane di “Sex and the City”, il colosso inglese Ann Summers –  compagnia di lingerie e oggetti del piacere creata da Jacqueline Gold, che poi fu la prima in assoluto ad inventarsi i party a domicilio in cui si spiegavano e vendevano gli oggetti del piacere. Arrivò – dopo – la Spagna, definendoli TupperSex.

Fino ad una decina di anni fa, nel nostro Paese, non esistevano blogger che testavano personalmente vibratori scrivendo recensioni o postando video su YouTube. Si iniziava però a parlare di sesso giocoso nella bella trasmissione Love Line: un salotto notturno ed educativo condotto dalla bravissima Camila Raznovich.

Successivamente come non ricordare LaMalaeducaxxxion che affrontava con la spigliata Elena Di Cioccio, i temi del piacere femminile e non solo.

Allora – parlo del 2005 – a Milano, esattamente a 10 Corso Como – trovavi i dildo di design di Myla, brand britannico di lusso creato da due amiche ovvero Charlotte Semler e Nina Hampson. Decisero di lavorare insieme per creare il primo marchio di luxury sex per donne con flagship stores a Notting Hill.

Per non parlare delle deliziose paperelle rosa, esposte insieme ai frustini con Swarovski, nella centralissima boutique di Sonia Rykiel.

Pochi si ricorderanno di MadameV, brand inglese erotic-chic che aprì uno store nel quadrilatero dello shopping. Quando andai a visitarlo, mi accolse una commessa preparata e gentile che mi raccontò che aveva appena venduto un solleticatore di piume e una mascherina di pizzo a una coppia over60.

A Roma andava alla grande la galleria d’arte/libreria “Mondo Bizzarro” di Gloria e Alessandro, straordinaria coppia romagnola affiatata e visionaria: già allora proponevano mostre, libri, fumetti ad alto tasso erotico e ospitarono un mio corner con sex toys di lusso in occasione di una esposizione del giapponese Daikichi Amano. Fu proprio Alessandro a parlarmi dell’ingegnere Matsumoto, fondatore di “Tenga”, azienda allora sconosciuta in Italia ma già di successo in Giappone, oggi leader delle colorate capsule per l’onanismo. Qualcuno si ricorderà l’intervista con Paolo Bonolis a Il senso della vita, in cui cercavo di spiegare al divertito conduttore e al pubblico che non si trattava di confezioni di shampoo.

Era il periodo in cui designer come Matali Crasset, Tom Dixon e Karim Rashid cavalcavano l’onda e disegnavano vibratori e dildo bellissimi, oggi praticamente introvabili.

Tanto ci sarebbe ancora da raccontare. Da allora molte strade si sono chiuse, altrettante aperte  e molto è cambiato.

Oggigiorno il settore dei sex toys è in continua espansione ed evoluzione – i brand top del tempo erano solo Lelo e Fun Factory – ed è diventato un mare magnum di aziende che hanno puntato sul design, sulla tecnologia e, per fortuna sulla qualità.

Si trattano con più libertà argomenti come l’autoerotismo femminile e la tonificazione del pavimento pelvico grazie a quelle palline conosciute ai più da “Cinquanta sfumature di grigio”. Il clitoride dieci anni fa si titillava soprattutto col multitasking Magic Rabbit, ma oggi la nostra “mandorla zuccherina” pare sia diventata l’interruttore universale per l’orgasmo. Qui apro un piccolo capitolo storico per dire che nel 1837, il medico francese Alexandre Parent du Châtelet (1790-1836) fece un’ampia ricerca sulle vulve delle prostitute parigine.

Châtelet aveva studiato i genitali di oltre 5.000 donne e fu sorpreso di scoprire che, contrariamente alla credenza popolare, “Le parti genitali della prostituta… non presentano alcuna alterazione speciale che è loro peculiare, e sotto questo aspetto non differiscono da quelle di donne sposate senza macchia”. A quei tempi si credeva infatti che ci fosse correlazione tra un clitoride grande e la promiscuità. Quindi viva il clitoride, di qualsiasi dimensione.

Ecco che ora i vibratori più venduti e più pubblicizzati pressano, massaggiano, succhiano, fanno l’effetto ventosa, a onde, a spirale e chi più ne ha più ne metta. Ma siamo sicure che non sia solo una moda e che la prossima trovata sia l’invenzione dell’orgasmo per i padiglioni auricolari o per il capezzolo – di cui parlai già anni fa?

Insomma per concludere, Lady Gaga alla recente premiazione degli Oscar 2019, ha detto in lacrime: “Se avete un sogno, combattete per realizzarlo”. La nostra direi che è stata soprattutto una missione: abbiamo fatto cultura e aperto la strada – come mamme o sorelle maggiori – a tante giovani sex bloggers, neo imprenditrici, youtubers, vbloggers, adult web writers e abbiamo fatto storia.

Ebbene sì, noi toste, caparbie, sfaccettate, combattive, professionali siamo state le pioniere dei sex toys e del sesso giocoso in Italia.

Sapevatelo.

Potete trovarmi  Instagram e sul sito www.sensualcoach.it