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Media & Regime

Ho visitato una mostra sui manifesti dell’avanguardia e ho capito l’arte della politica

Oggi si ha la sensazione che la politica venga fatta soprattutto dagli annunci mediatici e dai post sui social network.

Il contenuto è zero, la presa sull’opinione pubblica enorme.

Una mostra in questi giorni a Roma, dedicata ai manifesti delle avanguardie artistiche del ‘900 (Manifesto, di Julian Rosenfeldt) mi ha dato l’idea di mettere in relazione tante affermazioni degli artisti di quei tempi lontani, che pensavano di cambiare il mondo, con le parole dei politici odierni che credono di essere in grado di cambiare il nostro.

#1: Sovranisti in genere.

La crisi presente ha messo a nudo il capitalismo. Oggi, più che mai si dimostra come un sistema di rapina e frode, disoccupazione e terrore, fame e guerra. Il mondo borghese man mano che avanza verso l’abisso, ritorna al misticismo. Il fascismo in politica va di pari passo col pensiero neo-cattolico.

(John Reed Club, Manifesto, una bozza, 1932)

#2: Salvini e i suoi fratelli.

Noi vogliamo liberare l’Italia dagli innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri innumerevoli. Volete dunque sprecare le vostre forze migliori in questa eterna e inutile ammirazione del passato, da cui uscite fatalmente esausti, diminuiti e calpesti?

(Filippo Tommaso Marinetti, Manifesto del Futurismo, 1909)

#3: Movimento 5 Stelle.

Evviva la trasparenza, il limpido! Evviva la purezza!

(Bruno Taut, Abbasso il Seriosismo!, 1929)

#4: Berlusconismo.

I Poveri sono animali detestabili! Sono pittoreschi o divertenti solo per i sentimentali o i romantici! E i Ricchi sono noiosi senza eccezioni, en tant que riches!

Abbiamo bisogno dell’inconsapevolezza dell’umanità – della sua stupidità, della sua natura animale dei suoi sogni.

(Wyndham Lewis, Manifesto, 1914)

#5: Pd.

Tutto il mondo viene diretto come una banda di dilettanti.

(Manuel Maples Arce, Pillola stridentista, 1921)

#6: W la Lega.

A tutti dico: gettate via l’amore, gettate via l’estetismo, gettate via le valigie della saggezza, poiché nella nuova cultura la vostra saggezza è ridicola e insignificante.

(Kazimir Maleviç, Manifesto del Suprematismo, 1916)

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