Politica

Renzi: “Governo? Cialtroni populisti che in 6 mesi ci hanno portato in recessione. Come minimo portano sfortuna”

Questi cialtroni che ci governano stanno facendo cose assurde. Questo governo populista voleva abolire la povertà. Di Maio è salito addirittura sul balcone. Qui a Firenze diciamo: ‘sono fuori come un balcone’. E alla fine la conseguenza di questa manovra finanziaria sono crisi economica e recessione. E’ un governo populista e cialtrone“. Sono le parole pronunciate ai microfoni di Lady Radio dal senatore Pd, Matteo Renzi, che rincara: “Questi dicevano che Renzi era antipatico. Ma intanto con noi ci sono stati 14 trimestri di crescita. Sono arrivati questi e nel primo semestre siamo alla recessione. Come minimo portano sfortuna. E’ assurdo che si sia cambiata una linea che dava crescita al Paese e questo è successo perché si tratta di gente incompetente, non sanno di cosa parlano. Basti pensare a Toninelli e al “tunnel del Brennero”. Fanno delle figuracce che stanno esponendo l’Italia a un passo indietro”.

Riguardo all’intervento offensivo di Verhofstadt, capogruppo all’Europarlamento dei Liberaldemocratici dell’Alde, all’indirizzo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Renzi osserva: “La frase di Verhofstadt non è affatto contro l’Italia, ma la frase di un uomo che è innamorato dell’Italia, che parla perfettamente italiano, che conosce benissimo l’Italia e che ha detto una cosa diversa. Non ha detto che il governo italiano è un burattino, ma ha affermato che Conte è il burattino di Salvini e di Di Maio. Non ha detto che l’Italia è burattina. Attenzione: l’Italia non è stata insultata. Sapete quando invece è stata insultata l’Italia al Parlamento Europeo?” – continua – “Il 2 luglio 2014, quando io, che ero presidente del Consiglio, a Strasburgo parlai a nome dell’Italia e gli europarlamentari del M5s urlarono a me: ‘Mafia, mafia, mafia’. Il problema di fondo è: Conte è in grado di governare o no? Vi sembra normale che in partite complicate come il Venezuela l’Italia non stia con gli altri Paesi europei e stia in una posizione di terzietà tra Guaidò e Maduro? Oh, Maduro è un dittatore”.
E aggiunge: “Capisco che Di Battista e gli altri 5 Stelle hanno sempre considerato Maduro un modello, ma si sta parlando di uno che fa morire di fame la propria gente. Se l’Italia non ha una posizione chiara su questo, ha ragione Verhofstadt su Conte. Non è per niente offensivo verso l’Italia, ma una polemica politica contro Conte”.

L’ex presidente del Consiglio torna a bomba sui 5 Stelle e su Salvini: “Danno a tutti il reddito di cittadinanza, che a me sembra una gigantesca bischerata. Se tu dai a tutti un reddito, indipendentemente dal lavoro, educhi a non fare fatica. Salvini? Ma chi è Matteo Salvini? Se fosse ministro dell’Interno, studierebbe le carte e non farebbe certe figure da pellaio. Salvini non voleva fare il ministro, ma l’influencer. Salvini è un influencer fallito, una Chiara Ferragni che non ce l’ha fatta. La smetta di fare post, di criticare chi vince Sanremo, di ragionare di pane e Nutella, ma si preoccupi della sicurezza, ad esempio a Ostia. Si metta a lavorare, se ne è capace”.

Circa le primarie del Pd, Renzi si rifiuta di rivelare il candidato che sostiene per evitare polemiche: “Ricordo solo che io le vinsi e il giorno dopo mi fecero guerra i miei. Non mi ricandido, altrimenti sarebbe stata una sorta di accanimento terapeutico. Ci sono altri candidati, vinca il migliore”.

Il senatore dem si toglie qualche sassolino dalla scarpa, citando “quelli scesi dal carro” e “gli ingrati”. E chiosa: “Noi non abbiamo niente di cui vergognarci, perché le cose che abbiamo fatto, da Firenze a Roma, hanno segnato il nostro Paese: dai diritti alle tasse fino alla innovazione. Oh, ragazzi, guardiamoci allo specchio. Ma io in questi 10 anni ho fatto una strada impressionante, una cosa enorme. Per un ragazzo di Rignano aver potuto servire Firenze e poi il Paese è una cosa enorme. Io” – prosegue – “non ho voglia di rivincita, ma di futuro. Penso che questi incompetenti al governo rischino di mettere in mutande l’Italia. Quindi, siccome sono preoccupato, offro una strada alternativa a livello di suggerimenti e di idee. Se poi la gente vuole seguire Di Maio sul balcone, contenti loro, contenti tutti”.