Cinema

Big Mountain County, una band italiana tutta da scoprire. E il loro nuovo singolo è una vera festa

Per tante band che restano, di cui spesso ricordiamo gesta e ricorrenze, colgo felice l’occasione oggi di parlare di un progetto musicale nuovo che si appresta a uscire, nei prossimi mesi, con il suo secondo disco: i Big Mountain County. I più fortunati e vicini potranno ammirarli dal vivo a partire da domani sera a Milano, all’Ohibò, a Roma, al Monk, e al Covo Club di Bologna in apertura ai Cloud Nothings: realtà americana con la quale condividono le sterzate e le punte più noise e psichedeliche. Per tutti gli altri, la possibilità più concreta e immediata di entrare in contatto con la formazione romana è rappresentata anzitutto dalla visione del video (qui di seguito riportato) del brano Just A Boy (diretto da Paolo Sfirri): abbastanza esplicativo anche delle intenzioni e del comportamento on stage della band. Coreografico, liberatorio e festoso.

Attivi dal 2012, hanno speso gran parte della loro pur breve attività artistica girando per tutta Europa partecipando ad alcune delle più importanti manifestazioni musicali in scena nel vecchio continente: Sziget Festival, Binic Rome Psych Fest su tutte. Nel 2015 esce il loro primo album Breaking Sound: nove tracce inedite marcatamente garage registrate tra ottobre e novembre dell’anno precedente che colpirono gli addetti ai lavori come gli organizzatori di eventi per dirittezza e maturità negli arrangiamenti, e che verranno poi immortalate in buona parte in versione live nel successivo Anachronicle (2016), registrato sempre nella capitale presso la Locanda Atlantide. Unitamente al sapore unico e moderno della loro proposta, quella dei Big Mountain County si caratterizza per essere al contempo una costante opera di recupero della tradizione punk-psichedelica italiana, che fioriva e sbocciava fino a pochi decenni fa prima di lasciare definitivamente spazio ai giganti della new wave e del rock alternativo la cui onda lunga è presente ancora al giorno d’oggi nelle nostra quotidianità.

Per questo, e tutto il resto che ognuno di voi avrà modo e voglia forse di riscontrare, nei nomi e nei cognomi di Alessandro Montemagno (voce, chitarra), Francesco Conte (chitarra, synth), Wolfman Bob (basso e maracas) e Bruno Mirabella (batteria) è giusto riporre le aspettative maturate già a partire dal debutto e che i quattro non faranno probabilmente alcuna fatica a mantenere intatte con un nuovo album in uscita in primavera.