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Televisione

Sanremo 2019, le pagelle di Silvia Truzzi: Claudio Baglioni “sfida” la pazienza dei telespettatori

Bisio? Si riconosce la penna di Michele Serra (suo autore), anche se il finale con l’appello alla pax sanremese (indirizzato ai giornalisti, “non quelli musicali”) è uno scivolone inutile e fastidioso. Comunque è pur sempre l’Ariston, mica si possono fare comizi sull’integrazione tra Boomdabash e Federica Carta

CLAUDIO BAGLIONI

Il dirottatore artistico parte con il suo artista preferito, che è naturalmente Claudio Baglioni. Non era facile, perché l’anno scorso ha dato fondo a praticamente tutto il suo repertorio: comincia con “Via” insieme ai suoi due copiloti e una spettacolare coreografia di ballerini. E’ meno ingessato dell’anno scorso, anche se con questo bis si gioca molto. La scelta di 24 canzoni in gara è coraggiosa perché oltre ai classici sanremesi, ci sono anche molte novità. Ed è coraggiosa perché sfida la pazienza dei telespettatori: sarà pure la festa della musica italiana, ma la prima serata è un’estenuante, infinita maratona canora (diciamoci la verità, a qualcosa si poteva rinunciare senza offendere Euterpe). Più che uno spettacolo, un sequestro di persona: oltre al fatto che non c’è controprogrammazione, con una puntata così lunga lo share spalmato dovrebbe essere stellare (il che spiega la lunghezza della puntata). Invece perde tre punti rispetto allo scorso anno.

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