Fatti a motore

Auto, il ministro Bonisoli: “Patrimonio del nostro Paese, come la musica”

Il titolare del dicastero dei Beni Culturali, in un'intervista rilasciata alla rivista dell'Aci "L'Automobile", ha chiarito come alcuni emblemi dell'industria automobilistica nostrana (come la Fiat 500) siano il simbolo dell'Italia nel mondo. Il ministro ha poi spiegato come l'auto sia assimilabile, come forma d'arte, alla musica, e che sta lavorando per far sì che la lirica possa essere riconosciuta patrimonio mondiale dell’umanità dall'Unesco

L’auto è arte per l’Italia: a dirlo è il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, che alla rivista dell’Aci (in edicola e in digitale) L’Automobile ne ha parlato come di vera e propria “espressione della creatività, del costume, della società di una determinata epoca, che ne immedesima sviluppo sociale e storico, oltre che tecnologico”. Parole importanti e che fanno ben sperare, soprattutto perché per la prima volta a pronunciarle è un ministro che lavora a tutela e promozione del patrimonio culturale e storico.

Basti pensare, suggerisce Bonisoli, alla Fiat 500, che difatti è un piccolo gioiellino di design diventato, nel corso dei decenni, emblema non solo dell’industria automobilistica nostrana, ma anche di una intera società e di un’epoca storica che hanno reso riconoscibile – e lo fanno tutt’ora – l’Italia nel mondo. Oltre la 500, il made in Italy automobilistico che fa sognare ha anche altri esempi: a gennaio di quest’anno, infatti, un raro esemplare della Ferrari 288 GTO (costruita tra il 1984 e il 1985) è stata battuta all’asta dalla britannica Sotheby’s, per il prezzo stratosferico di 3.360.000 dollari: a riprova del fatto che lo stile italiano fa innamorare ancora, oggi come allora.

Per questo, il ministro ha annunciato l’istituzione di una commissione di studio sul design: “Importanti case automobilistiche italiane, grazie alle idee di altrettanto importanti designer italiani”, spiega nell’intervista, “sono riuscite a diventare un punto di riferimento e un esempio in tutto il mondo”. Un po’ come la nostra musica lirica, che il ministro dei Beni Culturali affianca, per rilevanza artistica, all’auto, e per la quale propone l’inserimento nel patrimonio Unesco.

L’auto però deve essere intesa non solo come esempio di arte fine a se stessa, ma anche funzionale alle esigenze del tempo: l’industria automobilistica italiana, nelle parole del ministro, può essere quindi integrata, ad esempio, in progetti artistici e tecnologici volti ad incentivare lo sviluppo del trasporto eco-sostenibile: “Grazie alla collaborazione tra arte, design e tecnologia, si possono immaginare nuovi mezzi di locomozione che abbiano un impatto ambientale pari a zero ma mantengano i gradi d’efficienza dei mezzi attualmente usati”. Nell’idea di Alberto Bonisoli, cultura e trasporti non sono poi due mondi (o ministeri) così lontani e anzi, dalla loro fusione possono crearsi soluzioni innovative per portare, sempre di più, il nostro Paese a tenere alta la bandiera del suo made in Italy.