Scuola

Scuola, addio lezioni da un’ora: gli alunni fanno 10 minuti di pausa. A Piandimeleto parte la “rivoluzione” della didattica

La scuola del paese in provincia di Pesaro accoglie per la prima volta in Italia il metodo finlandese che garantisce ai bambini un tempo in cui andare in palestra, in giardino oppure sistemare l'aula per trasmettere il senso di cura per i beni comuni. Non solo, la settimana sarà divisa per evitare la stratificazione: metà per le materie umanistiche, metà per quelle scientifiche

Addio alla lezione da sessanta minuti. All’istituto comprensivo di Piandimeleto (Pesaro) i bambini hanno diritto a dieci minuti di pausa ogni ora. Si chiama Mof, il metodo adottato per la prima volta in Italia da questa scuola e significa modello organizzativo finlandese. L’idea, infatti, è “copiata” dalla Finlandia dove i bambini fanno cinquanta minuti di lezione. Ma non basta. A Piandimeleto oltre a ridurre il tempo dedicato all’apprendimento per lasciare uno spazio di relax ai bambini hanno deciso di adottare un nuovo modello di organizzazione didattica: in una giornata non si fanno più materie diverse ma la settimana è divisa in due giorni e mezzo dedicati alle materie umanistiche e altri due giorni e mezzo per fare scienze, matematica, geografia e motoria. Una proposta, quest’ultima, nata da una sperimentazione portata avanti da Raffaele Ciambrone, pedagogista e funzionario del ministero dell’Istruzione.

Il tutto è stato pensato nell’ottica di offrire ai bambini una scuola capace di rinnovarsi. Una rivoluzione che non ha comportato alcun cambiamento negli orari scolastici (la lezione inizia e finisce sempre alla stessa ora) e che è stata condivisa con i genitori che hanno apprezzato lo sforzo fatto da tutti i docenti e dalla dirigente Antonella Accili che segue il progetto in prima persona.

Un modello nuovo che ha portato benefici ai bambini: “Con questa sperimentazione – spiega la preside – si elimina la stratificazione del sapere, si aumentano la conoscenza, l’attenzione, la responsabilità e l’autonomia degli alunni. Abbiamo notato che c’è una maggiore rapidità di apprendimento. I ragazzi ora studiano ma hanno la possibilità anche di sperimentare visto che buona parte della lezione è laboratoriale. Questo permette di ricordare maggiormente ciò che hanno appreso. Infine, grazie a questo metodo c’è una valorizzazione dei talenti e una promozione dell’affettività nei confronti della scuola”.

La lezione da cinquanta minuti di cui trenta frontali e venti di apprendimento cooperativo permette ai ragazzi di avere dieci minuti da dedicare a se stessi, per andare in palestra o in giardino ma anche per rimettere in ordine l’aula sviluppando quel senso di cura che è necessario in una comunità scolastica. “A Piandimeleto – spiega Accili – abbiamo delle vere e proprie zone di relax con divani, computer che i ragazzi possono usare in quel tempo dedicato a loro. Da noi, inoltre, la scuola resta aperta il pomeriggio e i ragazzi hanno il minimo di compiti da fare a casa”. La preside va orgogliosa anche della sperimentazione che riguarda le materie: “Avere dei blocchi disciplinari permette di fare una full immersion di un argomento evitando la stratificazione dei saperi”. Una sperimentazione che sta prendendo piede visto che quest’anno è nata una rete di scuole che hanno aderito al Mof e al Modi. Tra queste anche il plesso di Canavaccio dell’istituto comprensivo “Volponi” che da settimane ha avviato la formazione dei propri docenti per essere in grado di partire con la sperimentazione il prossimo anno scolastico.