Televisione

Amadeus contro Maria De Filippi, la sfida all’auditel soddisfa entrambi: ecco perché

C'è Posta per Te ha schierato l'artiglieria pesante mentre RaiUno si è affidata alla "tradizione" di uno show ormai rodato: ecco come andata l'attesa sfida del sabato sera

Vince Maria De Filippi, sorprende Amadeus. I risultati auditel forniscono il loro verdetto nella nuova attesissima sfida del sabato sera con C’è posta per te leader con 5.173.000 telespettatori e il 27,35% di share, il debutto di Ora o mai più è stato visto da 3.520.000 telespettatori e il 18,45%. Gongola Canale 5 per l’ennesima vittoria e per la forza granitica di un format capace di resistere ogni tipo di concorrenza, festeggia Rai1 per un risultato positivo che ha portato la corazzata De Filippi ad un calo rispetto alla scorsa settimana del 2,5% di share e di circa 600 mila telespettatori. La sfida, verrebbe da dire, Amadeus l’ha in parte vinta già solo per accettato di portare un titolo non ancora solido nella serata più difficile del palinsesto contro il programma più forte di Canale 5.

C’è posta per te schiera, come si dice in gergo, l’artiglieria pesante aprendo la puntata con Albano e Romina Power. Una storia commovente e un loro duetto a seguire. Si affida, per un’altra sorpresa, ai calciatori della Juventus Chiellini-Barzagli-Bonucci. Soprattutto catalizza l’attenzione con l’amore contrastato tra Denise e Debora, le due donne hanno deciso di sposarsi e cercano l’approvazione delle rispettive famiglie. La conduttrice si trova a fare i conti con i pregiudizi e una visione dell’omosseualità retrograda, ancora radicata forse in una parte del paese.  Il sentimento prevale grazie alla sua mediazione: “Credo sia una questione di affettività, non di una o o di una a al nome. Lei pensa: ‘Se bacio questa donna sto rispettando l’amore che provo’. Non crede di farti del male. Capisci che non siamo di fronte ad un problema di salute. Basta che la vita vada in un verso che ti rende felice. E non ti preoccupare perché il paese parla a prescindere. Denise pretende solamente di non essere sola quel giorno in comune”. Operazione che riesce perché, come comunicano i social del programma, la famiglia ha presenziato al matrimonio della figlia. Anche in questo caso C’è posta per te parla alla pancia del pubblico, racconta meglio di chiunque altro il paese reale. Tra corna, pregiudizi, sofferenze ed emozioni. Un successo non casuale ma meritato.

Dall’altra parte Ora o mai più convince, come aveva già fatto nella prima edizione in onda lo scorso giugno. Non è certo innovativo, richiama al cult Music Farm, ma è sfacciatamente da Rai1, orgogliosamente pop. Uno show che evita la puzza sotto al naso, parla al suo target di riferimento e trova apprezzamenti sui social. La seconda edizione sembra portare nuova linfa, maggiore vitalità. La diretta lo rende meno statico, l’arrivo del televoto rafforza l’idea di gara ed evita gli spoiler delle registrazioni.

La giuria è potenzialmente esplosiva, perché nella sfida impossibile contro la De Filippi serve una dose di polemica. Distante anni luce da quello che si vede altrove, la discussione aiuta lo show ma resta pulita senza cadere nel trash.  Funziona Ornella Vanoni che a pochi minuti dall’inizio mette le cose in chiaro: “Spero solo di non addormentarmi perché di solito verso le 10 e mezza ho un crollo”. Non capisce il metodo di voto ed etichetta la Rettore come “cattiva” per le critiche alla sua performance con Vallesi: “Hai rallentato tutta l’orchestra. Ti meriti 5!”. Toto Cutugno polemizza sul regolamento che definisce sbagliato, Orietta Berti non le manda a dire: “Io non sono una vipera come Donatella”. Una dose di trash e di colore, nulla di più.

Ora o mai più sembra voler ricordare a tutti che il successo sfugge via, anche se meritato. Il racconto è sincero, si affronta la caduta per puntare alla risalita. La precarietà di chi occupa la scena è maggiore di quanto si possa credere, lo show difficilmente potrà restituire ai concorrenti la forza di un tempo ma può dare risalto alla loro dignità professionale. Riaccendere una luce, ricominciare con serate e ospitate. Provare a garantire al vincitore la partecipazione diretta al Festival di Sanremo rafforzerebbe l’idea di base del programma, non rendendo la partecipazione fine a se stessa.

L’ordine lo assicura Amadeus che guida la trasmissione con il pilota automatico, sempre a casa quando la protagonista è la musica. Il ritmo è quello giusto, frena quando serve la giuria e sostiene i concorrenti come un fratello maggiore. L’esperienza c’è e si vede, il conduttore la sua rivincita l’ha già avuta. E’ il suo “ora” dopo una fase “mai più”, un riscatto arrivato dopo la difficile esperienza a Mediaset. Negli ultimi anni ha incassato un successo dietro l’altro: da Reazione a Catena ai Soliti Ignoti, dal Capodanno a Stasera tutto è possibile fino ad arrivare al sabato sera di Rai1, dove rappresenta oggi un nome di peso. In attesa della ciliegina sulla torta tanto richiesta sui social: la conduzione di Sanremo 2020. Ora o mai più?