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Ncc, il regolamento stralciato dalla manovra diventa un decreto del governo. I conducenti: “Mattarella non firmi”

I noleggi con conducente potranno operare a livello provinciale ma senza dover tornare sempre in rimessa. La deroga è prevista se nel "foglio di servizio" già sono indicate "più prenotazioni oltre la prima". Il sindacato: "Non possiamo svolgere il nostro lavoro. Tassisti palesemente favoriti, Toninelli si dimetta"

Stralciato dalla manovra, è diventato un apposito decreto varato dal consiglio dei ministri nella notte. Il regolamento per gli Ncc (noleggi con conducente) è oggetto di un provvedimento del governo che contiene “disposizioni urgenti in materia di autoservizi pubblici non di linea”. Così il governo ha cercato di disinnescare le proteste esplose nella giornata di sabato con tassisti pronti a bloccare le città e conducenti Ncc che annunciavano manifestazioni paragonabili a quelle dei gilet gialli francesi. Il testo riprende quello inizialmente incluso nel maxiemendamento alla manovra, poi stralciato per problemi di coperture. Gli Ncc potranno operare a livello provinciale ma senza dover tornare sempre in rimessa. La deroga è prevista se nel “foglio di servizio” già sono indicate “più prenotazioni oltre la prima”. Il decreto legge prevede anche una deroga per 2 anni per chi abbia contratti con società di altri territori, stipulati fino a “15 giorni” prima dell’entrata in vigore della norma. Le sanzioni, invece, scatteranno solo dopo 90 giorni sempre dall’entrata in vigore del decreto. Previsto anche lo stop al rilascio di nuove autorizzazioni fino alla piena operatività di un nuovo “archivio informatico pubblico nazionale”, dove dovranno essere registrate anche le licenze dei taxi.

Il provvedimento non ferma la protesta: “Quello approvato questa notte è un decreto devastante che non permetterà alle imprese di noleggio con conducente di poter svolgere il proprio lavoro anche prima del 31 dicembre. Adesso l’ultima possibilità che è rimasta è il presidente della Repubblica, l’unico che può salvare una categoria di 80000 imprese”, afferma Giulio Aloisi di Anitrav.
“Chiediamo inoltre le dimissioni del ministro Toninelli per le dichiarazioni avventate fatte ieri totalmente schierate con la categoria dei tassisti. Non accettiamo che un ministro della Repubblica possa favorire in questo modo una categoria contro un’altra. Le associazioni si stanno organizzando per riunirsi e per capire come affrontare questo ennesimo incubo”.