Fatti a motore

Salone di Los Angeles 2018, ecco le cinque novità da non perdere – FOTO

La kermesse californiana ha aperto i battenti al grande pubblico il 30 novembre, per concludersi il 9 dicembre. Vi proponiamo una selezione delle anteprime più interessanti, soprattutto per il mercato europeo

Sono tante le novità a quattro ruote presentate al Salone di Los Angeles 2018, in programma fino al prossimo 9 dicembre: fra queste spiccano prevalentemente quelle messe dai costruttori di tutto il mondo appositamente per il mercato nordamericano. Tuttavia, facendo una buona scrematura, sono 5 i modelli in anteprima mondiale da non perdere e che presto arriveranno a listino anche in Italia. Eccone una breve rassegna:

Mazda3

La quarta serie della compatta giapponese è lunga 4,46 metri e ricalca le forme della Kai Concept, presentata lo scorso anno al Salone di Tokyo. La scocca è stata profondamente ammodernata mediante l’utilizzo di acciai ultraresistenziali – passati da una quota del 3% a una del 30% – e nuove tecniche di assemblaggio che hanno consentito di migliorare la rigidità torsionale. All’interno il tono è decisamente più alto rispetto al modello uscente: al vertice della plancia spicca lo schermo da 8,8” del sistema infotelematico, controllabile da un selettore circolare posto sul tunnel centrale.

Disponibile anche con quattro ruote motrici, la Mazda 3 sarà proposta con motori 4 cilindri benzina e diesel con cubatura compresa fra 1,5 e 2 litri: quest’ultimo sarà proposto pure con tecnologia SkyActiv-X che promette di abbattere i consumi del 30% rispetto a un propulsore di pari alimentazione e cilindrata. Debutta poi il sistema “M Hybrid”, un ibrido mild che incrementa ulteriormente l’efficienza. Due le trasmissioni disponibili, manuale e automatica, entrambe a sei rapporti.

Infine gli ausili elettronici di guida, che comprendono la frenata automatica di emergenza con riconoscimento del pedone fino ad arrivare al “Driver Monitoring System” che, tramite una videocamera a infrarossi e un sensore Led, misura la soglia d’attenzione del guidatore (tiene conto di parametri come apertura delle palpebre, movimenti oculari, frequenza dei battiti di ciglia e posizione della testa). Mentre il Cruising & Traffic Support assiste il driver – controllando sterzo, acceleratore e freno – nei frangenti di guida autostradale.

Porsche 911

L’ottava generazione della sportiva più famosa del mondo continua a proporre il suo noto profilo laterale, inconfondibile: i cambiamenti più evidenti sono concentrati in coda, dove debutta una fanaleria a tutta larghezza, simile a quella vista sulla Panamera. Al frontale, invece, rimangono i gruppi ottici a led circolari, che affiancano un cofano leggermente più lungo e spigoloso. Le “spalle” della Nove-Undici, nome in codice “992”, si fanno più larghe: le carreggiate sono state sensibilmente maggiorate, così come i parafanghi posteriori che, su tutte le versioni – sia quelle a trazione posteriore che a quattro ruote motrici – hanno un “sederone” bello pronunciato. E ci sono anche le maniglie affogate nella carrozzeria.

All’interno l’elemento più evidente è il display da 10,9” dell’infotainment, posto al di sopra delle bocchette di areazione, in linea con la strumentazione “ibrida”, mix fra analogico e digitale: al classico contagiri analogico sono affiancati due display digitali multifunzione, che ricalcano l’impostazione tradizionale del cruscotto Porsche. Fra le chicche c’è il sistema “Night Vision” – che, tramite telecamera con termosensore, nella guida notturna permette di identificare meglio oggetti e persone – il cruise control adattivo, che mantiene automaticamente velocità di marcia e distanza di sicurezza impostate, e la frenata automatica di emergenza.

Le prestazioni garantite dal motore 6 cilindri boxer biturbo di 3 litri e 450 Cv di potenza sono molto elevate, anche grazie all’inedita trasmissione con cambio automatico doppia frizione a 8 rapporti: zero-cento coperto in 3,7 secondi (3,6 per la versione a trazione integrale, 3,4 per le 911 con pacchetto “Sport Chrono” opzionale) e fino a 308 km/h di velocità massima. Il consumo medio dichiarato secondo ciclo Nedc è di circa 9 litri/100 km. Prezzi? Per la Carrera S servono 124 mila euro, che diventano 132 mila per la Carrera 4S a trazione integrale.

Jeep Gladiator

Prendi l’inarrestabile Wrangler e un grosso pick-up americano, shakera con cura ed ecco che vien fuori la Jeep Gladiator, da servire con tanto di oliva: parliamo del nuovo cassonato del brand americano, che mancava da oltre un quarto di secolo nella gamma Jeep. Ma gli amanti del genere non si eccitino troppo: in Europa arriverà solo nel 2020. Il veicolo sfrutta la base tecnica dell’ultima generazione di Wrangler, da cui riprende pure l’estetica e la sofisticata trazione a quattro ruote motrici, l’altezza da terra, la trasmissione con marce ridotte, la barra stabilizzatrice a scollegamento elettronico e i maxi pneumatici da 33″. Mentre la capacità di guado è di ben 76 cm.

Ma un pick-up che si rispetti deve anche caricare tanto e la Gladiator non delude le attese: nel box posteriore possono essere trasportati oggetti pesanti fino a 725 kg e l’auto può trainare rimorchi da 3470 kg. La ciliegina sulla torta? La possibilità di rimuovere tetto e portiere, nonché di abbattere il parabrezza in avanti per viaggiare col vento fra i capelli (negli Stati Uniti, in Italia non si può): retaggi dell’inarrestabile Wrangler.

Rispetto al modello di derivazione il passo della Gladiator cresce fino a 3,5 metri (+48 cm): ciò permette di avere un cassone lungo 152 cm, mentre il telaio si “stira” complessivamente di 78 cm. Significa che la lunghezza complessiva, attualmente non dichiarata, dovrebbe aggirarsi attorno ai 5,7 metri. Gli interni prevedono un infotainment con touchscreen fino a 8,4”. Sotto al cofano un V6 di 3,6 litri, capace di sviluppare 285 Cv di potenza e 352 Nm di coppia motrice, abbinato ad un cambio manuale a sei marce o a un automatico a otto rapporti. Nel 2020 arriverà pure il V6 turbodiesel di 3 litri, che eroga 260 Cv e 600 Nm ed è abbinato all’automatico otto marce.

Kia Soul

La terza generazione della coreana, proposta anche con motore 100% elettrico, cresce leggermente nelle dimensioni, che arrivano a 4,2 metri di lunghezza (+5,6 cm), mentre il passo lievita di 3 cm, a 260 totali: ne guadagna la spaziosità interna. A secondo dell’allestimento, poi, cambia lo stile di paraurti e altri dettagli. All’interno spicca lo schermo dell’infotainment da 10,25″ compatibile con smartphone. A richiesta l’head-up display da 8″, che proietta le principali informazioni di guida nel campo visivo del guidatore.

In America l’auto sarà proposta con motore benzina da 1,6 e 2 litri di cilindrata, con potenze comprese fra 146 e 201 Cv e trasmissioni automatiche in opzione. Tuttavia, la Soul per il mercato europeo sarà disponibile solo con motorizzazione elettrica: le sue caratteristiche tecniche prevedono un elettromotore da 201 Cv e 394 Nm, alimentato da una batteria agli ioni di litio da 64 kWh, ricaricabile con colonnine ultraveloci. I dettagli su autonomia e tempi di rifornimento saranno diramati in un secondo momento.

Fra i sistemi di ausilio alla guida ci sono la frenata automatica di emergenza con riconoscimento pedoni, il dispositivo di mantenimento della propria corsia di marcia e quello che monitora l’angolo morto del retrovisore laterale. Senza contare il cruise control adattivo – che regola automaticamente la velocità e la distanza di sicurezza dal veicolo che precede – e il controllo dello stato psicofisico del guidatore.

Audi e-tron GT

Ok, è un prototipo, l’unico del lotto qui rappresentato. Però la e-tron GT sul mercato arriverà per davvero, nel 2021: è sorella della Taycan, prima elettrica di Porsche a listino dalla fine del prossimo anno. Le due vetture, infatti, condividono la medesima architettura costruttiva per meccaniche a propulsione a zero emissioni. Lunga poco meno di 5 metri, riprende i concetti stilistici cari alla marca di Ingolstadt – come la calandra anteriore esagonale e gli spigolosi gruppi ottici a led con luci di profondità a laser – e , al contempo, li evolve in chiave sportiva: parafanghi molto muscolosi, fiancate scolpite e grandi cerchi da 22” (con pneumatici 285/30) sono lì a sottolinearlo.

Non mancano materiali nobili come carbonio (utilizzato per il tetto: aiuta ad abbassare il baricentro del veicolo) e alluminio. Tuttavia, la spirito da berlina è sottolineato dalla buona capacità di carico per i bagagli, che possono essere stipati in due vani: il posteriore, da 450 litri, e l’anteriore, da 100. All’interno l’interfaccia uomo-macchina si basa su tre display, che riducono al minimo sindacale pulsanti e manopole. Le prestazioni promesse dalla Audi e-tron GT concept sono quasi da supercar: zero-cento bruciato in 3,5 secondi, 0-200 all’ora in 12 e 240 km/h di velocità massima autolimitata. Merito di una sofisticata meccanica che utilizza due motori elettrici collegati a entrambi gli assi – quindi l’auto prevede le quattro ruote motrici – e capaci di erogare ben 590 cavalli di potenza massima. Sono alimentati da un pacco batteria agli ioni di litio con capacità di 90 kWh.

L’autonomia, calcolata secondo ciclo WLTP, ammonta a più di 400 km ed è garantita pure dal sistema di recupero dell’energia in fase di frenata. Il rifornimento può essere pure induttivo – cioè senza collegamento fisico “via cavo” fra batterie e fonte di energia – o effettuato con le colonnine superveloci: in questo caso, grazie al suo sistema elettrico a 800 Volt, può recuperare l’80% dell’energia (circa 320 km di autonomia) in appena 20 minuti. Davvero troppo presto per parlare di prezzi che, però, potrebbero aggirarsi in una forbice compresa fra 80 e 100 mila euro.