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Fisco, ultima chiamata per rottamazione bis oppure niente ter: dove si paga

Entro venerdì prossimo, 7 dicembre, tutti i contribuenti ad oggi non in regola con gli ultimi pagamenti (luglio, settembre e ottobre) dovranno regolarizzarli oppure non potranno accedere alla rottamazione ter appena provata In Senato e in arrivo alla Camera

Entro venerdì prossimo, 7 dicembre, tutti i contribuenti ad oggi non in regola con gli ultimi pagamenti (luglio, settembre e ottobre) dovranno regolarizzarli approfittando della rottamazione bis, oppure non potranno accedere alla rottamazione ter appena approvata in Senato con il decreto fiscale e che dovrebbe avere l’ok definitivo dalla Camera senza modifiche: sarà in Aula il 12 dicembre.

Secondo quanto stabilisce il decreto legge attualmente in fase di conversione, chi non è riuscito a pagare, in tutto o in parte, una o più rate della “rottamazione bis” in scadenza a luglio, settembre e ottobre, può regolarizzare la propria situazione effettuando i pagamenti entro il 7 dicembre 2018 e usufruire direttamente dei benefici previsti dalla nuova definizione agevolata, la cosiddetta rottamazione-ter. Il versamento delle rate dovute consente infatti l’automatico differimento degli eventuali successivi pagamenti delle somme residue “rottamate” (in scadenza a novembre 2018 e febbraio 2019) che saranno ripartiti in 5 anni a partire dal 31 luglio 2019. Per i contribuenti che hanno aderito alla definizione agevolata, la legge prevede il vantaggio di pagare il solo importo residuo delle somme dovute senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora. Per le multe stradali, invece, non si pagano gli interessi di mora e le maggiorazioni previste dalla legge.

Ad oggi sono interessate dalla nuova opportunità di pagare le rate scadute più di 400mila domande di adesione, corrispondenti a 345mila contribuenti. Il Lazio guida la classifica delle regioni con quasi 58mila contribuenti chiamati alla cassa entro il 7 dicembre, seguito da Campania (45mila) e Lombardia (40mila). Il saldo delle tre rate – puntualizza l’Agenzia delle Entrate – costituisce il requisito indispensabile per accedere ai benefici della nuova edizione della definizione agevolata delle cartelle per i carichi affidati all’Agente della riscossione dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2017. In caso di omesso, insufficiente o tardivo versamento entro il termine del 7 dicembre 2018 delle rate della “rottamazione-bis” in scadenza nei mesi di luglio, settembre e ottobre 2018, per gli stessi carichi non si potrà più accedere alla “rottamazione ter” e Agenzia delle entrate-Riscossione, come stabilito dalla legge, dovrà riprendere le procedure di riscossione.

DOVE E COME SI PAGA
La “rottamazione bis” ha visto un’ampia platea di contribuenti interessati: complessivamente più di 950mila domande di adesione da circa 840mila contribuenti (ogni contribuente poteva presentare più domande). Per effettuare il pagamento delle rate non è necessario presentare alcuna istanza, ma è sufficiente effettuare il versamento, senza oneri aggiuntivi, utilizzando i bollettini Rav con le scadenze di luglio, settembre e ottobre ricevuti insieme con la “Comunicazione delle somme dovute” inviata da Agenzia delle entrate-Riscossione, la cui copia può essere richiesta online sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it. È possibile pagare alla propria banca, agli sportelli bancomat abilitati ai servizi di pagamento Cbill, con il proprio internet banking, agli uffici postali, nei tabaccai aderenti a Banca 5 SpA e tramite i circuiti Sisal e Lottomatica, sul portale di Agenzia delle entrate-Riscossione e con l’App Equiclick tramite la piattaforma PagoPa oppure direttamente agli sportelli. Infine è possibile pagare i tributi indicati nelle cartelle di pagamento tramite compensazione con i crediti commerciali vantati nei confronti della Pubblica amministrazione.