Cronaca

Casteldaccia, proprietario della villetta era stato condannato per abusivismo. La sentenza disponeva la demolizione

Antonino Pace, il proprietario della casa in provincia di Palermo dove sono morte 9 persone, e sua moglie erano stati condannati a 3 mesi nel 2010. La sentenza era passata in giudicato. A Repubblica racconta che abitava lì, ma se n'era andato dopo avere perso tutto nell'esondazione del 2008. "Tutti siamo abusivi in quella contrada, proprio tutti", dice

In quella casa sono morte nove persone e tra loro c’erano anche due bambini piccoli. In pratica, due famiglie distrutte. Ma in passato, era il 2008, la villa a Casteldaccia era già stata devastata dall’esondazione del fiume. E due anni dopo i proprietari erano pure stati condannati (la sentenza è passata in giudicato) per abusivismo edilizio con una sentenza che disponeva, tra le altre cose, l’abbattimento dell’abitazione. Invece, racconta lo stesso proprietario dell’immobile, Antonino Pace, impiegato di 57 anni, dopo aver vissuto lì con la sua famiglia l’aveva data in affitto “in amicizia”. Dopo l’alluvione del 2008, ha spiegato a Repubblica, se n’era andato da quella casa, che ha costruito con le sue mani, e affittato a Giuseppe Giordano un edificio che è abusivo e pericoloso.

“No, ma che affittata? Nessun contratto di affitto, gliel’ho data in amicizia“. E non glielo ha detto che era abusiva? Che era un luogo ad alto rischio? “Certo che gliel’ho detto – spiega – L’avevo avvisato di andarci solo d’estate. Quella è campagna, c’è il fiume a 200 metri, ma come si fa a rischiare? Sabato c’era l’allerta meteo rossa, lo sapevano tutti. Io non mi do pace, non riesco a credere ancora a quello che è successo. Domenica, quando l’ho saputo sono andato subito ad autodenunciarmi ai carabinieri. Mi sono presentato in caserma e ho detto: sono io il proprietario di quella casa”.

E che quella casa fosse abusiva è chiaro: “Tutti siamo abusivi in quella contrada, proprio tutti. La casa l’ho costruita io, in tanti anni di sacrifici. Ho cominciato nel 2002, poi mi fermavo e ogni volta che avevo i soldi continuavo”. Per quell’abitazione, il 29 aprile 2010, Pace e la moglie sono anche stati condannanti per abusivismo edilizio. La pena, a 3 mesi di carcere, era stata sospesa ed è passata in giudicato due anni dopo. Oltre a un’ammenda, disponeva anche la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi. Demolizione che non è mai stata eseguita.

Ma come è possibile che abbia costruito senza licenza? “La licenza edilizia l’ho chiesta al Comune di Casteldaccia ma non mi hanno mai risposto e così ho cominciato a costruire su quel terreno che avevo comprato”. Era arrivato anche un ordine di demolizione, ma Pace ha fatto ricorso al Tar “e poi non ne abbiamo saputo più niente”. Pace, poi, racconta l’esondazione di dieci anni fa: “Il fiume andò in piena e invase tutto, il giardino, la casa, distrusse tutti i mobili, fece un sacco di danni. Ho perso tutto, – e, sottolinea nonostante stia parlando di una casa abusiva – non ho avuto nessun risarcimento, ho dovuto pagare tutto io ma mi sono disamorato. Così ho deciso di andarmene e prendere un appartamento in città. Era il 2008 e fino a quel momento in quella casa ci avevo abitato”.