Mafie

Torino, nella villa confiscata al boss latitante. Caselli: “La mafia continua a manifestare la propria prepotenza”

“Restituite il bene confiscato alla collettività”. È questo l’appello che Libera Piemonte, insieme ad Avviso Pubblico, ha lanciato ieri sera a San Giusto Canavese. Il bene in questione è la villa di Nicola Assisi, tra i più importanti narcos italiani ancora latitante. È stata confiscata nel 2011, ma ci sono voluti sette anni per liberarla dai familiari che la occupavano nonostante la confisca definitiva. Da allora sono passati sei mesi ma nulla è stato fatto. Quest’estate ignoti si sono introdotti nel bene posizionando due bombole di gas e appiccando un incendio con l’obiettivo, per fortuna non raggiunto, di farlo saltare in aria. “Si tratta della reazione della mafia che in una versione o nell’altra manifesta tutta la sua prepotenza per dire che esiste” racconta l’ex magistrato Gian Carlo Caselli che ieri ha partecipato al flash mob organizzata da Libera. Attualmente il bene è nelle mani dell’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati competente per la sanificazione della struttura. Una volta sanificata sarà possibile iniziare l’iter per l’assegnazione: “Chiediamo alle istituzioni di fare la loro parte – dichiara la referente regionale di Libera Piemonte, Maria Josè Fava – perché restituire il bene alla collettività significa avere fatto un passo in avanti nella lotta alla mafia”.