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Cesare Battisti: “Io in fuga? Macché, tutto normale, sto tornando a casa mia da San Paolo. Bolsonaro dice solo fanfaronate”

Secondo la Stampa e il Giornale, da subito dopo l'elezione del presidente di estrema destra non si avevano più notizie dell’ex membro del Proletari Armati per il Comunismo. Lui ora smentisce di essere scappato e esclude anche di essere preoccupato per il nuovo presidente brasiliano: "Può dire quello che vuole, io sono protetto dalla Corte Suprema"

Nessuna fuga assolutamente, in Italia possono dire quello che vogliono. Io sto andando a casa ed è tutto tranquillo”. Cesare Battisti in un’intervista esclusiva al Giornale Radio Rai nega qualsiasi tentativo di lasciare il Brasile. Riportata da la Stampa e il Giornale, oggi era circolata la notizia che fosse scomparso: da quando domenica 28 ottobre era andato a votare per il ballottaggio delle elezioni presidenziale, a Cananéia, la città dove si era trasferito da aprile, nessuno lo aveva più visto. Dopo la vittoria del leader di estrema destra Jair Bolsonaro, era stato proprio il figlio del neopresidente su Twitter a scrivere a Matteo Salvini sull’estradizione di Battisti: “Regalo in arrivo”. E il vicepremier del Carroccio aveva esultato: “Dopo anni di chiacchiere, chiederò che ci rimandino indietro il terrorista rosso”. Proprio il timore dell’intervento di Bolsonaro si pensava potesse spingere l’ex membro del Proletari Armati per il Comunismo (Pac), che in Brasile è rifugiato dal 2007, a scappare.

“Bolsonaro può dire quello che vuole, io sono protetto dalla Corte Suprema. Le sue sono solo parole, fanfaronate“, ha invece replicato Battisti. “Lui non può fare niente, c’è una giustizia, io per la giustizia sono protetto, lui non ha nulla a che vedere con questo”, ha affermato nel corso dell’intervista al Giornale Radio Rai, escludendo quindi di essere preoccupato: “Assolutamente. Bolsonaro non penso abbia interesse a creare discordia tra tra il potere giudiziario e l’esecutivo. Si parla, ognuno può dire quello che vuole. Io non ho nessun problema”.

“Vado a San Paolo una volta al mese, cinque giorni al mese per ragioni mediche. Questa volta anche per trattare la pubblicazione del mio libro – ha spiegato in merito alla sua ‘sparizione‘ -. Sto tornando a casa come sempre, quindi non c’è niente di allarmante, non sto facendo niente oltre la routine”. Il suo legale Igor Tamasaukas aveva infatti fatto sapere che Battisti era a San Paolo, dove si è riunito martedì si è riunito con i suoi rappresentanti legali, e che sarebbe tornato a Cananeia nei prossimi giorni. In una serie di messaggi alla redazione dell’Ansa di San Paolo, Tamasauskas ha riferito che dopo la riunione di ieri Battisti “mi ha detto che avrebbe fatto visita ad alcuni amici e poi sarebbe tornato” a Cananeia, sulla costa dello stato di San Paolo, “senza darmi una data precisa”.

“Chiedi di Battisti e tutti, in città, rispondono la stessa cosa: ‘Era qui domenica, poi non l’ho visto più'”, scrive la Stampa. Secondo la ricostruzione del giornale, domenica sera Battisti ha assistito alla diretta televisiva dello spoglio delle elezioni presidenziali con gli amici di sempre al Bar Do Miguel: “Era molto arrabbiato – racconta il gestore – e preoccupato per il suo futuro. Se se ne andasse, io perderei un cliente importante”. Di diverso avviso un altro amico, invece, l’artigiano Amir Oliveira: “Mi ha detto dieci giorni fa che vuole affrontare le conseguenze, che è stanco di scappare”. Allora però, sottolinea La Stampa, c’era ancora qualche speranza di vittoria della sinistra, con Fernando Haddad l’estradizione poteva sfumare. Citando un vicino di casa, Mario, il quotidiano torinese riporta che da lunedì non c’è nessuno nella villetta di Battisti nel quartiere residenziale di Carijo, “la sua Prisma grigia è parcheggiata nel cortiletto, da fuori sembra tutto in ordine, come quando parte per le ferie“.

Mario racconta che ultimamente c’è stato molto movimento, c’era una coppia straniera con un bambino. Dalla descrizione dovrebbe essere Valentine, la figlia maggiore di Battisti, che oggi ha 33 anni e fino ad ora era venuta solo due volte a visitarlo in Brasile. Al tribunale di Cananeia il direttore Anderson Nascimento conferma che su di lui non c’è nessuna misura cautelare in vigore: “Il braccialetto elettronico è stato tolto in aprile, il mese dopo è caduto anche l’obbligo di firma una volta al mese”. All’ambasciata italiana confermano che Battisti non può uscire dal Brasile, ma che è libero di circolare in tutto il Paese.

Interrogato su una possibile presa di posizione dell’ex terrorista, il suo l’avvocato ha puntualizzato che Battisti “non ha bisogno di pronunciarsi in nessun modo” giacché gode “di una decisione del Supremo Tribunale Federale (Stf) che garantisce la sua permanenza in Brasile”, emessa un anno fa da Luiz Fux, magistrato dell’Alta corte. In base a questa misura giudiziaria, il governo brasiliano non può concedere l’estradizione di Battisti finché il Stf non avrà deciso se un capo dello Stato ha la facoltà di modificare una decisione presa da un suo predecessore: Luiz Inacio Lula da Silva concesse la residenza permanente all’ex terrorista italiano nelle ultime ore del suo mandato presidenziale.