Diritti

Vicofaro, il mega-blitz alla pizzeria dei migranti di don Biancalani porta a un nulla di fatto. E il prete andrà a Riace

L'azione che ha coinvolto cinquanta uomini delle forze dell'ordine si è conclusa con la segnalazione di una posizione irregolare. Il prete che gestisce il centro d'accoglienza pistoiese: "Controlli spropositati". Il filo rosso con la vicenda di Mimmo Lucano - che incontrerà sabato - si fa sempre più intenso

Sono arrivati in cinquanta, tra polizia, carabinieri, vigili urbani, guardia di finanza, Asl, ispettorato del lavoro e vigili del fuoco. Un blitz alla pizzeria del Rifugiato di Vicofaro promosso e autorizzato, in accordo con il comitato dell’ordine pubblico, dal prefetto Emilia Zarilli che ora dice: “Le pizze erano ad offerta libera e dei 60 migranti presenti solo uno era in una posizione di irregolarità”. Un imponente stuolo di forze dell’ordine per un nulla di fatto. Si sente perseguitato don Massimo Biancalani, il prete dell’accoglienza, che parla di “controlli spropositati” e aggiunge: “Evidentemente ho pensato che volessero intimidirci”. Il filo rosso con Riace e con la vicenda di Mimmo Lucano si fa sempre più intenso: il parroco sabato andrà proprio nel paese della Calabria a incontrare il sindaco pro migranti.

Alla cronaca locale del Tirreno il prefetto Zarilli spiega di approvare “da cristiano le opere di carità, ma nel mio ruolo sono chiamata al rispetto delle regole”. L’ex ministro Pd, Vannino Chiti, ha però polemizzato: “Si sta rivelando una prova di forza o di intimidazione”. Intanto il prefetto ha telefonato al parroco di Vicofaro per rassicurarlo che da parte della prefettura non c’è alcun intento persecutorio nei suoi confronti. Ma solo un controllo dovuto alla petizione inviata da 190 cittadini di Vicofaro.

Sotto accusa soprattutto il disturbo che i migranti recherebbero al quartiere pistoiese: “Abbiamo assistito a feste maomettane, a feste di compleanno dei migranti, alla festa del ramadan, a comizi, a dibattiti, ci troviamo spesso la polizia, personale della questura, ambulanze, tv locali e nazionali. Il sabato sera viene poi aperta la ‘pizzeria del rifugiato’ con balli africani, karaoke, canti e musiche, il tutto accompagnato dal rullo di tamburi che si protraggono per diverso tempo, creando una situazione insopportabile”, si legge nell’esposto, il cui incipit denuncia “il profondo disagio che si è venuto a creare nel nostro quartiere a seguito della realizzazione del centro di accoglienza di Vicofaro”.

Don Biancalani continua a dividere anche la Curia. Ambigue le parole del vescovo di Pistoia Fausto Tardelli: “Invece di sciogliersi e trovare una soluzione accettabile, la vicenda di Vicofaro nel tempo è andata sempre più ingigantendosi, complicandosi, esacerbandosi”. Ma lo difende la sinistra. Soprattutto il presidente della Regione, Enrico Rossi, che sabato assieme a don Biancalani andrà a Riace ad incontrare Mimmo Lucano.