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Manovra, Di Maio: “2,4% non cambierà, siamo uno Stato sovrano”. Conte: “Se spread resta alto è un problema”

A ribadire la posizione di chiusura rispetto alle modifiche alla legge di bilancio è stato il vicepresidente del Consiglio M5s a Radio24. Il premier da Mosca, stando a quanto riportato da Repubblica, invita ad abbassare i toni: "Vogliamo dare un messaggio di fiducia"

“Io non credo che si debba parlare di cambiare la manovra sul tema del 2,4% del deficit, per due motivi: uno perché manteniamo le promesse, due perché siamo uno stato sovrano”. Il governo non intende rivedere le sue posizioni dopo la bocciatura Ue sulla legge di bilancio. A ribadirlo oggi è stato il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio intervistato da Radio 24. Ieri sera a “Porta a porta” il ministro dell’Economia Giovanni Tria, rispondendo alla domanda se siamo di fronte a “una febbre a 40 o a 37”, aveva detto: “Lo spread a 321 è insostenibile a lungo”. Poco dopo da Mosca, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in un colloquio riferito da Repubblica, ha detto: “Sicuramente se lo spread sale, o se comunque si mantiene alto a questo punto, è un problema, quindi dobbiamo augurarci che scenda. Abbassiamo tutti i toni. Facciamo sistema affinché ciò avvenga. Io sto lavorando perché lo spread si abbassi. Vogliamo e dobbiamo mandare un messaggio di fiducia”. Intanto questa mattina lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha aperto in leggero calo. Il differenziale è in area 319 punti con un rendimento al 3,58%. Ieri, aveva chiuso la giornata a 323 punti.

Secondo Di Maio, i mercati non sono preoccupati per la manovra “ma sono preoccupati per uno storytelling falso che l’Italia voglia uscire dall’euro e dall’Europa”. Quando si parla di intervenire significa monitorare lo stato della situazione, sentire gli istituti di credito e vedere le criticità”, ha detto ancora a Radio24.”Sono fiducioso che nelle prossime settimane lo spread comincerà a scendere perché saranno le settimane del dialogo con la Ue”.

Conte invece, secondo quanto riferito da Repubblica, ha insistito molto sul cercare di tenere aperto un dialogo con l’Unione europea. “Io farò la mia parte”, ha detto. “Alcune cose le ho dette fin da subito: che serve un dialogo costruttivo, che la nostra manovra è seria, che i fondamentali sono solidi. E che il codice di comunicazione che abbiamo adottato è un codice molto più tranquillo, visto che invece in passato c’è stata qualche ‘dialettica verbale’. Ma ora – evidenzia Conte – dobbiamo metterla da parte, lavorare tutti concentrandoci sul nostro obiettivo”. Il premier ha quindi smentito di essere schiacciato tra i suoi due vice, Salvini e Di Maio: “Sono molto comfortable. Nessuno stritolamento”. Sul rischio di un nuovo declassamento del rating italiano, “se arrivasse il downgrade, lo valuteremo”, ha detto. Quanto al fascismo evocato dal commissario europeo Moscovici, ha chiuso: “Ancora con questa cosa del fascismo! Ma per favore, affrontiamo le cose in modo serio”.