Televisione

Rocco Schiavone, il vicequestore interpretato da Marco Giallini torna in tv e conquista la prima serata con 13,9% di share

Schiavone è l'anti Montalbano: un poliziotto insofferente alle regole, che mette in cima alla sua personalissima lista delle "rotture di co....oni" gli "omicidi sul groppone" e che si fuma una canna ogni mattina appena arrivato in ufficio

Sarcastico, maleducato, cinico ma dal cuore d’oro e dal grande talento investigativo. Il vicequestore Rocco Schiavone (guai a chiamarlo “commissario”) è tornato in tv e ha conquistato la prima serata con 3,2 milioni di spettatori e il 13,9% di share. Un esordio che conferma i risultati della prima stagione questo della fiction sul poliziotto nato dalla penna di Antonio Manzini e interpretato da un grande Marco Giallini, che, a due anni dalla prima messa in onda, torna in televisione con quattro nuovi episodi in prima serata il mercoledì su Rai2 alle 21.25.

Schiavone è l’anti Montalbano: un poliziotto insofferente alle regole, che mette in cima alla sua personalissima lista delle “rotture di co….oni” gli “omicidi sul groppone” e che si fuma una canna ogni mattina appena arrivato in ufficio. Ma proprio questo suo modo di fare lontano dalle convenzioni aveva suscitato polemiche da parte di alcuni politici e del sindacato di Polizia, secondo cui è “inaccettabile l’immagine che trasmette delle Forze dell’Ordine” perché “nelle prime tre puntate (della prima stagione, ndr) ha fatto reati per 28 anni di galera”. Nonostante questo, il vicequestore Schiavone è un uomo fedele a sé stesso, che si trova catapultato dalla Capitale nella gelida Aosta per ripicca di un influente politico romano e che si trova a combattere ogni giorno con i fantasmi del suo passato. Un personaggio che, ammette il protagonista Marco Giallini, “caratterialmente mi somiglia”. E proprio in questa seconda stagione si trova a fare i conti con il passato che torna e si intreccia con i nuovi difficili casi che è chiamato a risolvere. Il personaggio nato su carta e diventato poi icona tv sarà obbligato quindi ad affrontare questo punto nevralgico della sua esistenza già dalla prima puntata, tratta dal romanzo “7-7-2007“, in cui è costretto a ripercorrere i drammatici eventi che hanno portato alla morte della moglie Marina.

“Non è cambiato molto, il personaggio è quello. Forse, se ricordo bene, si fa un paio di canne in meno”, dice ancora Giallini. Ma, a dirla tutta, nelle nuove puntate Schiavone si è ammorbidito un po’: lo si vede parlare teneramente a Lupa, il suo cagnolino, e addirittura diventare amico di Gabriele, il vicino di casa adolescente. Con lui ci sono sempre i suoi tre amici romani e i colleghi del commissariato di Aosta, da Italo e Caterina fino ai folkloristici agenti Deruta e D’intino. E ovviamente, non mancano le Clarks (a cui non rinuncia neanche in mezzo alla neve), il loden e il suo cattivo umore.