Società

‘Questa Lega è una vergogna’, l’appello dalla Campania contro odio e discriminazione

Da Napoli, medaglia d’oro al valore militare per la resistenza contro il nazi-fascismo e nell’anniversario delle ‘Quattro giornate‘, non casualmente parte un appello nazionale “contro odio e discriminazione“. Appello che diventa ancora più significativo dopo l’aggressione di Bari da parte di esponenti della destra estrema. Tra i primi firmatari che hanno sottoscritto l’iniziativa c’è Roberto Saviano, Maurizio De Giovanni, Padre Alex Zanotelli, Isaia Sales, Pino Aprile, Sandro Ruotolo, Giorgio Mottola e tanti altri. Ma soprattutto associazioni, gruppi organizzati, sindacati, cooperative.

Il tutto prende spunto da “questa lega è una vergogna“, un verso di ‘O Scarrafone, canzone contenuta nell’album Un uomo in blues del grande Pino Daniele. Ne è nato un sito web resistente che ha messo nel mirino il leader del Carroccio, Matteo Salvini. Un modo per riconnettere pezzi della società civile, costruire un argine, provare ad illuminare il buio degli ‘ismi’. Nel brano del 1991 c’è quella che poi si è rivelata una profezia sull’allora nascente movimento leghista, che attaccava duramente i lavoratori meridionali, gli immigrati e mostrava preoccupanti derive antidemocratiche. “Questa Lega è una vergogna noi crediamo alla cicogna e corriamo da mammà”, cantava l’uomo in blues.

E da Napoli e dalla Campania parte un forte segnale di mobilitazione, rivolto all’intero Paese. Una opposizione popolare e diffusa contro l’assuefazione alle pratiche di ‘violenza istituzionale’ e all’uso disinvolto di un ‘lessico autoritario’ messo in campo dalla Lega sovranista, populista e nazionalista spalleggiata dalle forze della destra estrema e dai compari acquiescenti del Movimento 5 Stelle. Il raduno della Lega, la prima festa leghista nel Mezzogiorno d’Italia, in un primo momento organizzata per il prossimo 29 e 30 settembre a Campagna, luogo altamente simbolico della provincia di Salerno farà il suo esordio la ‘formica con la chitarra’ si sposta al mese di ottobre, ma la contromanifestazione ci sarà comunque.

“Il comune di Campagna è stato insignito della Medaglia d’oro al merito civile per aver salvato e protetto la vita di centinaia di ebrei durante la seconda guerra mondiale” – scrivono gli organizzatori della contromanifestazione resistente – “Per oltre vent’anni la Lega Nord e Matteo Salvini hanno riservato al popolo del Sud Italia gli insulti più violenti e spregevoli: ‘animali’, ‘sottosviluppati’, ‘terroni’, ‘ladri’, ‘ignoranti’, ‘parassiti’, ‘mantenuti’, ‘Forza Etna! Forza Vesuvio!'”.

“Gli effetti di tale propaganda sono riscontrabili negli episodi di razzismo e di discriminazione nei confronti dei meridionali – continuano gli attivisti – un odio che ancora oggi alberga nei leghisti di vecchia data, trasferito solo qualche anno fa contro i nuovi ‘nemici’, i migranti”. “Il consenso politico costruito intorno all’odio antimeridionale ha avuto nel tempo il suo peso in quei governi a trazione settentrionale che, con le loro politiche nordcentriche, hanno di fatto favorito lo sviluppo del Nord a scapito del Sud – spiegano –  Così i leghisti, dopo aver cavalcato l’odio antimeridionale, provano oggi a trasformare il Sud nel loro terreno di conquista elettorale”.

Il 29 e 30 settembre a Campagna in Piazza Palatucci a partire dalle 10 ci saranno dibattiti, conversazioni, seminari, videoproiezioni e poi il concerto 99 Posse, Terroni Uniti, Mujeres Creando, 29e30, Ntò, Pepp-oh e molti altri. Una grande mobilitazione per rivendicare “ciò che siamo, noi popolo antifascista e antirazzista a difesa dei diritti civili, sociali e politici. E con noi ci sarà tutto il Paese, e invitiamo tutto il Paese a partecipare perché è nei valori della Resistenza che ci siamo sempre riconosciuti come appartenenti di uno stesso popolo”. “Una due giorni in nome dell’accoglienza e a difesa della nostra identità di popolo, un’identità che hanno provato a mortificare e ad umiliare e che oggi provano addirittura a cancellare. Noi non siamo per i muri, non lo siamo mai stati”.