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Crisi in Argentina, aborigeni saccheggiano supermercato: 13enne ucciso dalla polizia

L'episodio è avvenuto nel Chaco, la regione più povera del Paese. Secondo i media locali la vittima è stata colpita da "un proiettile di gomma", ma dall'ospedale parlano di "ferita da un’arma da fuoco"

Stavano tentando di saccheggiare un supermercato nel Chaco, la regione più povera dell’Argentina, da mesi travolta da una profonda crisi. Ma il gruppo di cinquanta aborigeni che voleva assaltare il negozio a Sáenz Peña, nella parte orientale del Paese, si è scontrato con la polizia, che ha ucciso un 13enne. Secondo il portale Diario Chaco la vittima è stata colpita da “un proiettile di gomma” al petto ed è morta dopo il ricovero. Ma il direttore dell’ospedale 4 de Junio, Rolando Gauna, ha sostenuto che “si è trattato di una ferita da un’arma da fuoco”.  Nei disordini, ha inoltre reso noto lo stesso portale, vi sono stati anche alcuni feriti gravi fra i quali un giovane con lesioni ad un occhio.

Il Chaco è una delle province nord-orientali argentine, confina con il Paraguay, ed è governata da Domingo Peppo (peronista oppositore del governo centrale). Le tensioni sono scoppiate a Sáenz Peña poche ore dopo l’intervento televisivo del presidente Maurizio Macri in cui ha annunciato nuove misure di austerità per frenare l’emergenza nazionale causata da una forte svalutazione del peso e da una forte recessione economica che ha prodotto forti tensioni sociali. Il tentativo di saccheggio ha riguardato un esercizio commerciale denominato Funcional Nuevo Impulso del quartiere Barrio Obrero di Sáenz Peña, la seconda città più importante della provincia, a 161 chilometri dal capoluogo, Resistencia.